Il 1º luglio 2018 la città industriale di Ivrea è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dell'Unesco. idealista/news è andato alla scoperta di questo modello di "capitalismo dal volto umano" inventato da Adriano Olivetti tra gli anni Trenta e Sessanta.
Equilibrio tra profitto e solidarietà, in un perfetto connubio tra produzione industriale, dimensione umana e sociale, architettura, design e innovazione. Questo è il 54esimo Patrimonio Unesco italiano, premiato anche come espressione della visione di Adriano Olivetti e del Movimento Comunista, fondato ad Ivrea nel 1947 e ispirato alla proposta di riorganizzazione dello Stato presente nel testo "L'ordine Politico delle Comunità".
il sito si sviluppa quasi interamente lungo l'asse di via Jervis e comprende un complesso di edifici – progettati dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento – che vanno da quelli più propriamente industriali a quelli destinati alla residenza e ai servizi sociali, come le abitazioni per dirigenti e dipendenti, la mensa di Ignazio Gardella o l'asilo nido di Borgo Olivetti.
Una storia, quella della città industriale del XX secolo, che si intreccia con quella di Adriano Olivetti e del welfare creato di pari passo con la sua visione industriale, un modello di sviluppo alternativo a quello tradizionale. Proprio il pensiero olivettiano, che si manifesta anche attraverso questo insieme di edifici, fa da fil rouge alla visite guidate al sito, che il Comune ha cominciato a organizzare in vista di un progetto più ampio per rendere fruibile l'area. Visite che partono dalle Officine Olivetti realizzate nel 1896 e arrivano fino ai nuovi Palazzi Uffici degli anni Ottanta.
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