Ecco i requisiti, i permessi necessari e i consigli utili ad aprire un canile privato realizzando un progetto di qualità.
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cucciolo di retriever in un canile
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Chiunque professi un amore incondizionato nei confronti degli animali e, in modo particolare dei cani, si è confrontato con la realtà dei canili almeno una volta. Luoghi, questi, che non sempre rispettano tutte le norme necessarie e, soprattutto, le condizioni giuste per gli ospiti a quattro zampe. Da qui l’esigenza di aprire dei canili privati migliori, più efficienti e, soprattutto, rispettosi della qualità di vita dei cani. Quali sono, però i passi necessari da fare per ottenere questo tipo di risultato? Cerchiamo di fare chiarezza sugli scopi, la struttura e, soprattutto, la normativa da rispettare per aprire un canile privato di qualità. 

Stabilire gli obiettivi del canile che si vuole aprire

Prima di affrontare qualsiasi aspetto pratico e burocratico di un progetto, è sempre bene fare chiarezza riguardo l’obiettivo che si vuole raggiungere. Questo vuol dire specificare la funzione, la modalità d’uso e, soprattutto, la fetta di mercato cui ci si rivolge soddisfacendo una precisa necessità. Tutti punti che devono essere valutati anche se si ha intenzione di aprire un canile privato. 

Grazie a questo esame preliminare, infatti, è possibile strutturare i passi successivo da compiere come la scelta della struttura più adatta ed i permessi necessari. Prima di iniziare, dunque, è fondamentale stabilire gli obiettivi di un canile che possono essere riassunti in questi punti essenziali

  • Accoglienza e cura di cani abbandonati.
  • Offerta di un servizio di pensione temporanea.
  • Promozione all’adozione e verso il benessere animale.
  • Collaborazione con associazioni e comuni per il recupero di animali randagi. 

Una volta stabilito il tipo di attività che si vuole portare a termine ed il confronto concreto con le disponibilità economiche a disposizione, si può procedere verso le fasi pratiche per la realizzazione del progetto

Un esemplare di Rottweiler in una cuccia in legno
Pixabay

Gli aspetti burocratici da considerare

Quando si decide di avviare un’attività privata ci si trova sempre a dover fronteggiare una serie quasi infinite di normative e aspetti burocratici. Un canile privato, probabilmente, richiede un’attenzione maggiore dovendo gestire iscrizioni e registrazioni sia edilizie che sanitarie. Esiste infatti tutta una serie di permessi assolutamente necessari per aprire un canile e iniziare l’attività:

  • Iscrizione alla Camera di Commercio: se il canile è a scopo di lucro, occorre aprire una partita IVA e registrare l’attività.
  • Autorizzazioni sanitarie: occorre ottenere il nulla osta dall’ASL locale, che verificherà le condizioni igienico-sanitarie della struttura.
  • Permessi edilizi: se la struttura è di nuova costruzione o necessita di modifiche, è necessario ottenere i permessi comunali.
  • Registrazione presso l’anagrafe canina: ogni cane accolto dovrà essere identificato e registrato.
  • Normative ambientali e di sicurezza: è necessario rispettare le normative vigenti per evitare problemi legali e garantire il benessere degli animali.

Queste sono solo alcune indicazioni per intraprendere questo progetto: si dovrà ottenere, infatti, ad esempio, anche il nulla osta per l’uso di una determinata struttura da parte dei Vigili del fuoco, senza dimenticare il pagamento della tassa per l’igiene ambientale.

Scegliere la giusta struttura per il canile

Come anticipato, definire il progetto e stabilire il tipo di attività che si vuole portare a termine è un passo essenziale per definire il tipo di struttura di cui si necessita ed arrivare alla scelta migliore per le proprie esigenze. Di norma, comunque, per realizzare un buon canile privato si ha bisogno di un immobile circondato da un ampio terreno, situato in una zona tranquilla, anche se facilmente raggiungibile. 

Si consiglia, inoltre, di non essere troppo vicini a centri abitati per evitare reclami per disturbi acustici. È bene ricordare, infatti, che al centro del progetto deve esserci sempre il benessere del cane che, per sua natura, deve poter abbaiare, giocare ed esprimere la sua vitalità senza alcuna restrizione. 

Un altro aspetto su cui contrarsi al momento della ricerca della giusta struttura è l’edificabilità di un eventuale terreno. Questo elemento è essenziale, visto che devono essere costruiti i box per ospitare i cani e, eventualmente, altri spazi, come magazzini o uno studio per il veterinario, utili allo svolgimento dell’attività.

Un cane bianco che gioca in un prato
Pixabay

Le caratteristiche di un canile che funziona

Lo spazio e la sua gestione, sia esso interno o esterno, è un aspetto essenziale per realizzare un canile di buona qualità. Per questo motivo, dunque, si consiglia di affidarsi all’esperienza di un architetto per ottenere un progetto altamente funzionale contenente questi elementi:

  • Box e recinti spaziosi: ogni cane deve avere uno spazio adeguato per muoversi.
  • Zone di sgambamento: le aree aperte sono necessarie per far correre i cani.
  • Locali per cibo e medicinali: un'area protetta dal caldo e dal freddo per la conservazione degli alimenti e dei farmaci.
  • Ambulatorio veterinario: è utile per garantire cure immediate agli amici a quattro zampe che ne hanno bisogno.
  • Zona di accoglienza: per chi visita il canile o vuole adottare un cane.

Inoltre, un buon canile privato dovrebbe avere contatti con diversi veterinari, capaci di risolvere problematiche specifiche, ed esperti dell’alimentazione in grado affrontare eventuali problemi di allergie. Inoltre, è impossibile pensare di mandare avanti un canile privato senza l’aiuto di un numero importante di volontari, per poter prendersi cura in modo opportuno dei diversi ospiti. 

Costi e finanziamenti per un canile privato

Da quanto detto fino a questo momento, dunque, è chiaro che l’apertura di un canile privato di livello prevede un impegno economico iniziale importante. L’investimento, nello specifico, prevede sostanzialmente queste note di spesa

  • Acquisto o affitto della struttura ove realizzare il canile
  • Adeguamento dei locali
  • Spese veterinarie
  • Alimentazione e cura dei cani ospitati
  • Stipendi del personale
  • Tasse e utenze come acqua, luce e gas.

A queste, poi, si dovrebbero aggiungere anche quelle delle consulenze per un web developer che aiuti alla realizzazione di un sito web del canile (e alla sua conseguente manutenzione) e di un social media manager che possa creare canali e contenuti social in grado di sponsorizzare la struttura online, nonché tutte le attività svolte per aumentare le adozioni e migliorare le condizioni di vita dei cani presenti o la qualità di un eventuale servizio di ospitalità a tempo.

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