
Napoli e Milano sono due delle più belle città d’Italia, e offrono ai loro visitatori un patrimonio storico, culturale e architettonico ricco e ben distinto. Tutte e due, inoltre, si distinguono per la presenza di due sontuose gallerie commerciali, ossia la Galleria Umberto I di Napoli e la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, chiamata anche “il Salotto di Milano”.
Ma quali sono le differenze tra la Galleria di Napoli e di Milano? Passiamo in rassegna le principali caratteristiche di queste due strutture, evidenziando i punti che hanno in comune e le differenze che le rendono non solo degne di essere visitate entrambe, ma anche uniche nel loro genere.
Tutte le differenze tra la Galleria di Napoli e quella di Milano
Partiamo proprio dalle differenze che queste due gallerie presentano, e più precisamente dalle dimensioni che in tutti e due i casi risultano decisamente imponenti: la cima della cupola della Galleria di Napoli le fa raggiungere un’altezza massima di 57 metri, mentre la lunghezza è di 147 metri e la larghezza di 15; la Galleria di Milano, pur fermandosi a un’altezza di “soli” 47 metri (sempre in corrispondenza della cupola), supera la rivale in lunghezza, arrivando a 197 metri.
Un’altra differenza sostanziale riguarda lo stile architettonico, che influenza notevolmente la fisionomia delle due opere: la Galleria Umberto I, opera degli architetti Emanuele Rocco, Antonio Curri ed Ernesto di Mauro, rappresenta un perfetto connubio tra stile umbertino e proto-liberty; la Galleria Vittorio Emanuele II, progettata dall’architetto Giuseppe Mengoni, segue invece i canoni dello stile neoclassico e neo-rinascimentale.
Una caratteristica distintiva del Salotto di Milano è poi la sua grande armonia stilistica: nessun dettaglio dà nell’occhio o risulta fuori posto e persino gli esercizi commerciali che si trovano al suo interno, invece di esibire le classiche insegne personalizzate con loghi e colori vivaci, devono attenersi a un rigido codice estetico che richiede insegne a caratteri dorati su sfondo nero. Inoltre, tra le curiosità su Milano e sulla galleria c'è il "rito del toro": ruotare tre volte sul tallone sul toro raffigurato nel mosaico porta fortuna.

Le condizioni in cui versano le due Gallerie in questione sono state per molto tempo diverse: la Vittorio Emanuele II è stata oggetto di numerosi interventi di restauro e rinnovamento, mentre la Umberto I ha vissuto un periodo di declino. Solo nel 2012 è stato intrapreso un ampio progetto di recupero della struttura finanziato da vari enti locali e non; e dopo più di 10 anni di lavori, il 18 febbraio 2025 sono stati rimossi gli ultimi ponteggi, riportando la Galleria Umberto I al suo antico splendore e alla vista di cittadini e turisti.
Quali sono le somiglianze tra le due gallerie?
A rendere interessante un confronto tra la Galleria di Milano e quella di Napoli sono comunque anche le caratteristiche che le accomunano, tra cui troviamo:
- Il periodo di costruzione, poiché entrambe sono state realizzate nella seconda metà del XIX secolo.
- L’intitolazione a due Re d’Italia, Vittorio Emanuele II e Umberto I di Savoia, rispettivamente padre e figlio.
- La conformazione, con la pianta a croce greca composta da 2 bracci che si intersecano con una cupola posta al centro, che in entrambi i casi assume una forma ottagonale.
- La struttura in muratura e la copertura in ferro e vetro, ispirata alle costruzioni di tipo simile in voga a Parigi, Londra e Bruxelles.
- Lo sbocco su strade o piazze particolarmente di rilievo, non lontano da prestigiosi teatri: Piazza Duomo e La Scala di Milano nel caso della Vittorio Emanuele II, via San Carlo (sede dell’omonimo teatro, tra le cose da vedere a Napoli) in quello della Umberto I.
- La presenza di esedre in corrispondenza degli archi di ingresso o uscita.
- Le decorazioni con figure femminili alla base della cupola centrale (che nella Galleria di Milano sono personificazioni dei 4 continenti Europa, Asia, America e Africa).
Qual è più antica, la Galleria di Napoli o quella di Milano?
Nonostante le due Gallerie siano state realizzate nello stesso periodo e persino nello stesso cinquantennio, esse riportano comunque due diverse date di costruzione e tra queste la più antica è quella della Galleria di Milano: è stata inaugurata nel 1878, 13 anni dopo la posa della prima pietra da parte del re Vittorio Emanuele II. La Galleria di Napoli ha richiesto solo 3 anni di lavori ed è stata ufficialmente inaugurata nel 1890.

La storia delle due gallerie italiane
Anche dal punto di vista storico non si possono non notare alcune somiglianze tra le vicissitudini che portarono alla costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e a quella della Galleria Umberto I a Napoli. In entrambi i casi si avvertiva già da diversi anni la necessità di rendere più semplice la viabilità in zone centrali delle due città.
A Milano il principale ostacolo era la presenza di un quartiere di origine medievale e caratterizzato da strade tortuose e irregolari in prossimità del Duomo, che mal si adattavano al traffico sempre crescente di una città in continuo sviluppo. A Napoli il problema era simile e rappresentato da una zona malfamata, con edifici a più piani dalle pessime condizioni igieniche.
Proprio la presenza di re Umberto durante l’epidemia del 1884 sottolineò l’urgenza di prendere provvedimenti, e quando il progetto della Galleria fu presentato per la prima volta venne spontaneo intitolarla proprio al sovrano che in un momento così difficile aveva offerto assistenza alla città.
Quanto alla dedica milanese a Vittorio Emanuele II, l’intenzione era ufficialmente quella di celebrare la recente indipendenza dall’Austria; ufficiosamente, tuttavia, quell’atto di pubblica gratitudine nascondeva un tentativo di ottenere un trattamento preferenziale e sbloccare più facilmente i permessi per l’espropriazione e la demolizione degli edifici d’intralcio.
Sia a Milano che a Napoli, in questo modo, è stato avviato il progetto di costruzione di due maestose opere che rappresentano probabilmente i primi esempi di centro commerciale al mondo, e tuttora attirano l’attenzione di cittadini e visitatori con la loro eleganza e i loro negozi di lusso.
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