tassa di soggiorno
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Importanti novità in arrivo per quanto riguarda la tassa di soggiorno nelle città e nei paesini italiani. È stato siglato da poco, infatti, un accordo tra il governo e l'Anci sulla revisione dell'imposta turistica. L’intesa è arrivata al termine di un incontro a cui hanno partecipato la ministra del Turismo Daniela Santanchè, il viceministro all'Economia Maurizio Leo e il presidente Anci Roberto Pella. Scopriamo cosa cambierà.

Cos’è la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno, è un’imposta applicata su chi soggiorna in strutture ricettive alberghiere o extra-alberghiere, i cui costi a seconda dei regolamenti comunali. L’articolo 4 del dl n°23 del 14 marzo 2011 regolamenta l’imposta di soggiorno e chi ne ha diritto. 

La tassa di soggiorno è dovuta per i soggiorni di qualsiasi durata in alcune zone specifiche da parte dei visitatori e, quindi, si applica non solo ai turisti ma anche ai residenti italiani (o stranieri) che trascorrono una o più notti fuori dalla propria abitazione. Gli amministratori delle strutture ricettive la riscuotono e sono tenuti a presentare un conto annuale di gestione (modello 21) al Comune entro il 30 gennaio di ogni anno.

La normativa sulla tassa di soggiorno

Finora la tassa di soggiorno può essere applicata da poco da 1.200 comuni (individuati come città d’arte e località con maggiore affluenza turistica) sul totale dei 7.900 Comuni italiani. L’importo dell’imposta varia a seconda della tipologia della struttura ricettiva e va da un minimo di 1 a un massimo di 8 euro a notte.

Le novità della Manovra 2025

Il testo della Manovra 2025 dovrebbe modificare la normativa di riferimento. Nel dettaglio, sanno cambiati i criteri principali per l’allargamento anche alle città più piccole e quindi aumentare la platea di amministratori che possono applicare l’imposta.

Dopo l’incontro tra Ministero del Turismo, Ministero dell’Economia e Anci, infatti, è stata diffusa una nota nella quale viene spiegato che “le parti hanno convenuto la necessità di uniformare e semplificare la disciplina su tutto il territorio nazionale e di renderla applicabile a tutti i comuni su base volontaria. Al centro del confronto il tema di far diventare l'imposta di soggiorno imposta di scopo per restituire soldi al settore del turismo".

L’obiettivo è far diventare la tassa di soggiorno “un’imposta di scopo per restituire soldi al settore del turismo, garantendo gli ambiti e la possibilità, come richiesto da Anci, di destinare l'imposta anche a decoro urbano e sicurezza; sarà convocato per questo un tavolo tecnico che studierà le fasce di prezzo per rendere l'imposta proporzionale al costo della stanza e pagabile a persona", si legge sempre nella nota.

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