Descritte come opere incredibili dagli antichi, le sette meraviglie del mondo ancora oggi suscitano interesse e stupore.
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sette meraviglie mondo antico
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La lista delle sette meraviglie del mondo fu compilata intorno al III secolo a.C da viaggiatori e studiosi greci e romani. Queste opere furono selezionate per la loro straordinaria bellezza e importanza storica e si trovavano ovviamente tutte in ambito mediterraneo. Ad oggi tutte le “meraviglie” della lista sono distrutte, eccetto una. La Piramide di Cheope in Egitto, infatti, offre la misura di quanto le altre opere siano state magnifiche agli occhi dei greci e dei romani.

La Piramide di Cheope a Giza

La Piramide di Cheope, l'unica sopravvissuta delle sette meraviglie, è un testamento dell'ingegnosità egizia e una delle strutture più imponenti mai create dall'uomo. Costruita circa 4500 anni fa, questa piramide continua a stupire per la sua precisione architettonica e il suo aspetto monumentale.

Nonostante le numerose teorie sulle tecniche di costruzione utilizzate, ancora oggi rimane avvolta in un alone di mistero che affascina studiosi e turisti da tutto il mondo. Anche se gran parte del rivestimento esterno è andato perduto nel corso dei millenni, la Piramide di Cheope conserva ancora la sua grandiosità, essendo stato l’edificio più alto del mondo per oltre tre millenni.

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I Giardini Pensili di Babilonia

Secondo la tradizione, questi giardini mistici furono edificati dal Re Nabucodonosor II intorno al 590 a.C. Si crede che questi giardini sospesi fossero un'oasi verde nel cuore dell'antica Mesopotamia, un capolavoro di architettura e innovazione.

Tuttavia, la struttura dei giardini non è mai stata ritrovata, il che ha portato alcuni studiosi a mettere in dubbio la loro effettiva esistenza. D’altra parte, le descrizioni storiche parlano di terrazze lussureggianti sostenute da colonne e archi, con un sistema di irrigazione avanzato che trasportava l'acqua dai fiumi.

La Statua di Zeus a Olimpia

La Statua di Zeus, situata nell'antica Olimpia, era un'impressionante rappresentazione del padre degli dèi nell'Olimpo. Realizzata dallo scultore Fidia, questa statua in oro e avorio era un simbolo di potere e divinità. Alta circa 12 metri, la statua era finemente decorata e spettacolare.

Anche questo monumento è andato perduto: dopo essere stata trasferita a Costantinopoli, fu distrutta da un incendio nel 475 d.C. Nonostante ciò la statua resistette per oltre un millennio prima di andar persa.

Il Tempio di Artemide a Efeso

Il Tempio di Artemide a Efeso, in Turchia, fu costruito intorno al 560 a.C. Era talmente imponente che Antipatro di Sidone, che compilò la lista originale delle meraviglie, lo descrisse come tale che "quando si vede il Tempio di Artemide che si innalza alle nuvole, tutte le altre meraviglie perdono il loro splendore".

La grandezza del tempio può essere intesa attraverso le dimensioni delle sue colonne, alte oltre 18 metri, e la sua struttura, che misurava circa 115 metri di lunghezza e 55 di larghezza. La sua bellezza era accentuata da sculture finemente lavorate che rappresentavano figure mitologiche e storiche. Nonostante oggi rimangano solo poche rovine del tempio originale, la sua grandezza era all’incirca quattro volte più grande del Partenone di Atene.

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Adam Carr at the English Wikipedia, CC BY-SA 3.0 Wikimedia commons

Il Colosso di Rodi

Il Colosso di Rodi, una statua di bronzo alta oltre 30 metri, era un tributo al dio del sole Helios e serviva come simbolo di libertà e vittoria. Costruito nel 280 a.C. circa, il Colosso impiegò 12 anni per essere completato e rappresentava l'apice del talento artistico e ingegneristico dell'epoca. Si diceva che le gambe della statua fossero posizionate ai lati dell'ingresso del porto, in modo da ottenere un effetto suggestivo.

Tuttavia, la statua non sopravvisse a lungo; fu distrutta da un terremoto dopo soli 56 anni dalla sua creazione. I cittadini decisero, quindi, di non ricostruirla per non sfidare gli dèi. Nonostante ciò, il Colosso di Rodi rimase famoso e continuò a essere celebrato in tutta l'antichità.

Il Mausoleo di Alicarnasso

Dedicato a Mausolo, un satrapo persiano, il Mausoleo di Alicarnasso era una fusione di elementi architettonici greci, egizi e lici. Questa struttura funeraria, costruita intorno al 350 a.C., è stata una delle più ammirate opere dell'antichità, tanto da dare origine al termine "mausoleo" usato per indicare grandiose tombe monumentali. La sua architettura era così innovativa che ha influenzato la progettazione di edifici funerari per secoli a venire.

Il Mausoleo resistette a diverse invasioni e saccheggi, tuttavia il colpo di grazia arrivò per cause naturali. La costruzione fu poi distrutta da un fortissimo terremoto nel 1494: alcuni reperti, però, sono stati conservati al British Museum a Londra.

Il Faro di Alessandria

Situato sull'isola di Pharos, vicino ad Alessandria d'Egitto, il Faro di Alessandria era una delle più alte strutture del suo tempo, raggiungendo un’altezza fra i 103 e i 118 metri. Costruito intorno al III a.C., questo faro non era solo un punto di riferimento per i naviganti ma anche una meraviglia tecnologica, con specchi che riflettevano la luce del sole o il fuoco per aiutare le navi.

Nonostante sia stato distrutto da terremoti nel corso dei secoli, il Faro rimane uno dei simboli più potenti dell'ingegneria antica, testimoniando l'abilità e l'innovazione dei costruttori dell'epoca. Alcuni dei resti sono stati trovati, infine, con grande meraviglia nella baia di Alessandria nel 1968 e lentamente portati alla luce.

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Alaa Abd Al-Rahman, AhmadSherif, CC BY-SA 3.0 Wikimedia commons
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