Consacrata dal poeta Stazio come la “Regina Viarum”, si tratta del 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura
Commenti: 0
Via Appia Antica, Roma
Via Appia Antica, Roma Getty images

Un importante riconoscimento per la via Appia a Roma. La “Regina Viarum” è infatti entrata a far parte del Patrimonio mondiale dell’umanità, diventando il 60esimo sito italiano riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. A deliberare l’iscrizione nella lista Unesco è stato il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Nuova Delhi, nella sua 46esima sessione. Si è trattato della prima candidatura promossa direttamente dal Ministero della Cultura.

Via Appia Antica Patrimonio Unesco, i commenti

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha così commentato l’ottenimento del riconoscimento: “La via Appia Antica è il 60° sito Unesco italiano. Si tratta di un riconoscimento davvero importante per una strada storica che rappresenta il simbolo di un’intera civiltà, il percorso che ha sempre unito Roma al Sud della penisola e al resto delle popolazioni e dei grandi commerci mediterranei, tappa privilegiata per poi spingersi anche verso Oriente. Attraversando paesaggi mozzafiato e spesso incontaminati, luoghi di grande importanza spirituale, catacombe e acquedotti maestosi, città e località storiche, la via Appia trova oggi la sua degna collocazione tra le grandi meraviglie del mondo. Abbiamo tutti una nuova opportunità, ma anche il dovere, dal Ministero che ha promosso la candidatura a tutti i territori che oggi vengono attraversati dalla Regina Viarum, di valorizzarla di più, per conoscerla, ammirarla e viverla meglio, ma soprattutto per tutelarla finalmente in maniera coerente con il suo valore inestimabile”.

L’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, ha sottolineato: “L’iscrizione della Via Appia nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale è una bellissima notizia. Come Roma Capitale siamo stati tra gli enti che hanno sostenuto questa candidatura, promossa dal Ministero della Cultura, proprio perché consci del valore storico e culturale unico al mondo di questo ‘monumento lineare’ che, partendo dalle mura di Roma e attraversando quattro Regioni, arriva fino a Brindisi. La Via Appia è un vero e proprio simbolo fisico dei contatti e dei legami tra Occidente e Oriente e il fatto che da oggi sia il 60° sito italiano riconosciuto dall’Unesco è per la nostra città motivo di grande orgoglio”.

L’assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, ha evidenziato: “Orgogliosi per il grande riconoscimento alla leggendaria Regina Viarum. È la testimonianza di come il nostro territorio abbia un patrimonio storico e archeologico unico. Non tutti i siti però sono conosciuti ai turisti, per questo stiamo lavorando per valorizzare i percorsi alternativi rispetto alle tappe più note dai turisti stranieri. Via Appia ne è un esempio, come anche la Città di Gabii o il Parco degli Acquedotti. In questo modo rendiamo più sostenibile il turismo romano che sta toccando numeri record, con la stima di oltre 50 milioni di presenze nel 2024”.

E l’assessora ai Lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, ha aggiunto: “Il riconoscimento di via Appia come patrimonio mondiale dell’umanità è un’ottima notizia. Anche la Regina Viarum fa parte del piano strade che stiamo portando avanti in Campidoglio”.

Via Appia, la storia della "Regina Viarum"

Ma qual è la storia della via Appia? A ripercorrerla lo stesso sito di Roma Capitale in occasione dell’istituzionalizzazione della candidatura. Come spiegato, “nel 312 a.C. il console Appio Claudio diede il suo nome al tracciato di una nuova strada che da Porta Capena, a pochi metri dalle Terme di Caracalla, collegava Roma fino a Brindisi”. La via Appia è stata poi consacrata dal poeta Stazio come la “Regina Viarum”. Si tratta di “una straordinaria opera di ingegneria civile”, che è stata “restaurata e ampliata dagli imperatori Augusto, Vespasiano, Traiano e Adriano”.

La caratteristica principale della via Appia era quella “di essere percorribile anche in caso di forti piogge e con ogni mezzo, grazie alla pavimentazione realizzata con grandi pietre levigate, basoli, e perfettamente combacianti, poggiate su uno strato di pietrisco che assicurava la tenuta e il drenaggio delle acque. Con questa tecnica ingegneristica venne costruita l’ampissima rete stradale del mondo romano”. 

La larghezza della via Appia, pari a circa 4,1 metri, consentiva la circolazione dei carri nei due sensi. La strada, che è affiancata da un duplice percorso pedonale e servita da pietre miliari, si estende per circa 16 km nella Capitale, da Porta San Sebastiano fino alla Località Frattocchie/Santa Maria delle Mole.
 

Segui tutte le notizie del settore immobiliare rimanendo aggiornato tramite la nostra newsletter quotidiana e settimanale. Puoi anche restare aggiornato sul mercato immobiliare di lusso con il nostro bollettino mensile dedicato al tema.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account