
Le città italiane sono molto diverse tra di loro e presentano particolarità uniche: storiche, culturali, linguistiche e a volte anche demografiche. Per esempio, sapevi che molti capoluoghi di provincia in Italia hanno meno abitanti di comuni non capoluogo? Scopri, allora, quali sono le città italiane con meno di 50.000 abitanti e quali sono le loro particolarità.
I capoluoghi da 50.000 a 40.000 abitanti
Sono circa 25 le città capoluogo con meno di 50.000 abitanti, e la maggioranza di queste sono comprese nella fascia che va dai 50.000 ai 40.000 abitanti. Alcune sono ben note e frequentemente scelte come meta turistica. In particolare, bisogna menzionare:
- Mantova: la città dei Gonzaga, in Lombardia, ha circa 49.218 abitanti e nel suo centro storico vanta numerose cose da fare e da vedere.
- Chieti: la bellissima cittadina abruzzese ha 48.585 abitanti, ed è poco distante dalla costa adriatica.
- Campobasso: il capoluogo del Molise, con i suoi 47.449 abitanti.
- Lecco: sul meraviglioso Lago di Como, la cittadina ha 47.145 abitanti.
- Vercelli: nell’entroterra piemontese, il capoluogo ha 45.635 abitanti.
- Ascoli Piceno: antica città delle Marche, conta circa 45.483 abitanti.
- Rieti: nel nord del Lazio, l’antica capitale dalla Sabina ha 45.273 abitanti.
- Lodi: nel cuore della Lombardia, Lodi ha 45.192 abitanti.
- Frosinone: sempre nel Lazio, ma nella sua parte meridionale, il capoluogo di provincia ha 43.454 abitanti.
- Biella: ritornando in Piemonte, l’elegantissima città vanta 42.953 abitanti.
- Imperia: sulla costa ligure, questo capoluogo ha circa 42.375 abitanti.
- Macerata: ancora nelle Marche, la città della musica ha 40.553 abitanti.

Le città dai 40.000 ai 30.000 abitanti
Scoprire i capoluoghi italiani più piccoli con una popolazione compresa tra 40.000 e 30.000 abitanti significa esplorare luoghi che, pur essendo meno popolosi, offrono una ricchezza culturale e storica ineguagliabile. Tra questi ci sono:
- Fermo: città medievale marchigiana, sorge su una collina e ha una popolazione di 35.893 abitanti.
- Belluno: la città ai piedi delle Dolomiti in Veneto ha 35.487 abitanti.
- Gorizia: città di confine fra Italia e Slovenia, ha 33.728 abitanti.
- Nuoro: il capoluogo dell’entroterra sardo ha 33.611 abitanti.
- Aosta: la città romana tra le Alpi, capoluogo della Valle d’Aosta, conta su 33.176 abitanti.
- Vibo Valentia: il capoluogo calabrese, punto di riferimento per la Costa degli Dei, ha 31.032 abitanti.
- Oristano: vicino alla costa occidentale sarda, Oristano ha 30.273 abitanti.
- Verbania: infine, sulle sponde del meraviglioso Lago Maggiore, il capoluogo ha 30.016 abitanti.

Solo quattro capoluoghi dai 30.000 ai 20.000 abitanti
Nella fascia demografica compresa tra i 30.000 e i 20.000 abitanti troviamo solo quattro capoluoghi italiani, ognuno con caratteristiche uniche. Fra questi:
- Carbonia: capoluogo prima delle province di Carbonia-Iglesias, e poi della più grande del Sud Sardegna, la città dal passato minerario ha 25.990 abitanti.
- Enna: capoluogo nell’entroterra siciliano, può contare su 25.367 abitanti.
- Sondrio: al nord della Lombardia, cuore della Valtellina, Sondrio ha 21.244 abitanti.
- Isernia: ritornando al sud bisogna menzionare questo capoluogo molisano, con 20.731 abitanti.

Urbino è l'unico capoluogo con meno di 20.000 abitanti
Urbino, situata nelle Marche, è un capoluogo di provincia unico nel suo genere, essendo l'unica città italiana con meno di 20.000 abitanti a ricoprire questo ruolo. Per l’esattezza, Urbino ha 13.839 abitanti e condivide il ruolo di capoluogo con la vicina Pesaro, che di abitanti ne ha 95.580.
Questo piccolo gioiello è noto per il suo straordinario patrimonio culturale e artistico, senza considerare che il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, grazie alle molteplici testimonianze del passato come il Palazzo Ducale.

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