La celebre frase fu riportata da Goethe e rendeva omaggio alla città: il realtà il detto era di origine popolare e ha un'origine curiosa.
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Quando si parla di visitare la città di Napoli, è molto frequente rispolverare il detto “vedi Napoli e poi muori”. Riportato sempre con accezione positiva, quasi a voler segnalare l’urgenza di visitare la città partenopea almeno una volta nella vita, il motto fu diffuso da Goethe e ha una storia affascinante. Ecco, allora, perché si dice vedi Napoli e poi muori e qual è l’origine del detto. 

Chi ha pronunciato la frase "Vedi Napoli e poi muori"?

Sebbene la frase "Vedi Napoli e poi muori" sia comunemente associata a Johann Wolfgang von Goethe, pare che il celebre autore tedesco si sia semplicemente limitato a riportare un detto già in voga all’epoca. Com’è noto, Goethe visitò Napoli durante il suo viaggio in Italia tra il 1786 e il 1788, e rimase profondamente colpito dalla città. In particolare, in una cronaca risalente al 1787 scrisse: 

Della posizione della città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non farò motto. “Vedi Napoli e poi muori!” dicono qui”.

Quindi bisognerebbe risalire all’origine del modo di dire. Secondo alcuni, il modo di dire proverrebbe da un’usanza antica, per cui i condannati a morte si facessero sfilare lungo un percorso prestabilito per le vie di Napoli prima di arrivare al patibolo. Vedi Napoli e poi muori, un po’ come la storia del Ponte dei Sospiri a Venezia, potrebbe essere un detto nato in senso letterale e poi diventato lusinghiero per la città.

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Cosa disse Goethe su Napoli?

Durante il suo soggiorno a Napoli, nel palazzo che oggi riporta una targa all’esterno, Goethe fu affascinato dalla vivacità e dalla cultura della città. Il suo libro Viaggio in Italia comprende ben due volumi in cui riporta il resoconto del suo Grand Tour, pratica molto comune all’epoca, compiuto in ben due anni.

Il letterato tedesco rimase a Napoli per circa un mese, durante il 1787. Tra le varie pagine dedicate alla città Goethe scrisse: “Si ha un bel dire, raccontare e dipingere! Sono cose al di sopra di tutto! La spiaggia, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, i castelli, le passeggiate!”.

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Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, Public domain Wikimedia commons

Cos'è la "Napolitudine"?

La "Napolitudine" è un termine molto legato al concetto del “vedi Napoli e poi muori”. Derivato dall'unione delle parole "Napoli" e "solitudine", si vuole esprimere una sorta di nostalgia e amore per la città. È una sensazione che molti napoletani provano quando sono lontani dalla loro terra natia, ma anche alcuni turisti che si innamorano particolarmente nella città.

La cosiddetta Napolitudine, anche se in termini diversi, è stata ben rappresentata in molte opere artistiche, da canzoni, a opere letterarie, passando per numerosi film. Un esempio molto noto, ad esempio, è nella canzone “Munasterio ‘e Santa Chiara”, canzone scritta nel 1945 e poi reinterpretata da artisti come Roberto Murolo, Claudio Villa e Peppino di Capri.

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Vivere a Napoli

Napoli, quindi, è una bellissima città da visitare, ma è anche un luogo ideale dove poter vivere. La città partenopea è famosa per il suo patrimonio artistico e architettonico, che include monumenti storici, chiese barocche e palazzi sontuosi. 

Oltre ai tesori artistici e alla vivacità culturale del capoluogo, Napoli è anche un importante centro dove potersi formare e trovare opportunità di carriera, con numerose università e aziende che offrono percorsi di crescita personale e professionale. Non ti resta che scoprire con idealista, quindi, quali sono i migliori quartieri dove vivere a Napoli e gli ultimi annunci per case in vendita o in affitto:

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