San Gimignano è un borgo che stupisce con le sue torri medievali, paesaggi mozzafiato e un ricco patrimonio storico-artistico.
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Un'immagine di San Gimignano con le sue famose torri
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San Gimignano è considerata una delle cittadine medievali più affascinanti della Toscana: la sua particolarità risiede, ancora oggi, in un passato importante, soprattutto dal punto di vista architettonico. Ciò che è curioso sapere è che San Gimignano viene chiamata la Manhattan del Medioevo, un appellativo che deve soprattutto al suo caratteristico skyline punteggiato da torri imponenti. 

Infatti il borgo, situato nella provincia di Siena, rappresenta un autentico museo a cielo aperto che racconta secoli di storia, arte e cultura, motivo per cui vale la pena scoprire questo gioiello del passato arrivato quasi intatto ai giorni nostri e dichiarato Patrimonio dell'umanità UNESCO nel 1990.

Perché San Gimignano viene chiamata la Manhattan del Medioevo?

Le origini di questa espressione, infatti, derivano dalle numerose torri medievali che svettano sul profilo del borgo, ricordando, in qualche modo, i grattacieli della celebre città americana. Se oggi se ne contano 14, però, nel periodo di massimo splendore di San Gimignano, ossia tra il XIII e il XIV secolo, le torri erano ben 72

Queste strutture venivano costruite dalle famiglie più potenti per rappresentare un simbolo di prestigio e ricchezza. Più alta era la costruzione, infatti, maggiore era l’influenza della famiglia che la possedeva. Un’attitudine che questo borgo ha condiviso, sempre nello stesso periodo storico, con la città di Bologna. 

La piazza di San Gimignano con al centro un pozzo di era medievale
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Come sono le torri medievali di San Gimignano?

Uno dei principali tratti distintivi è, senza ombra di dubbio, la struttura massiccia e verticale, realizzata principalmente in pietra locale. L'architettura, poi, segue dei criteri ben definiti come una base quadrata o rettangolare, pareti spesse e poche aperture per motivi di sicurezza. Le torri, inoltre, non erano isolate ma parte integrante degli edifici circostanti e, spesso, collegate alle case padronali. 

Ad uno stile architettonico esterno ben preciso, però, corrisponde anche uno interno. Qui, infatti, è possibile trovare la presenza di scale in legno e solai costruiti su diversi livelli. Una scelta, questa, dovuta a motivi difensivi. In caso di attacco, infatti, i piani inferiori potevano essere distrutti per impedire l’accesso ai nemici. 

Ma quali sono, ad oggi, gli esempi più celebri di queste costruzioni, rimasti sul territorio? Sicuramente devono essere ricordate la Torre Grossa, la più alta con i suoi 54 metri, la Torre Rognosa, che per secoli ha svolto il ruolo di torre campanaria, e le Torri Gemelle dei Salvucci, esempio di rivalità tra famiglie nobili. 

La storia di San Gimignano

La presenza di un numero così copioso di torri non è solo testimonianza architettonica ma anche narrazione di un passato importante. San Gimignano, infatti, vanta una storia antica che risale all’epoca etrusca, periodo in cui viene costruito su un colle alto circa 300 metri. Un luogo scelto per la sua posizione dominante grazie alla quale controllare in modo agevole la vallata.

Il borgo, poi, prende il nome da San Geminiano, vescovo di Modena, dopo averlo salvato dall’assalto dei barbari. La sua massima fioritura, però, coincide con il Medioevo, grazie alla posizione strategica lungo la Via Francigena, l’importante via di comunicazione che collegava Roma con il Nord Europa. Questo flusso di pellegrini e mercanti contribuisce allo sviluppo economico e, dunque, alla costruzione delle torri. 

Nel 1348, però, la peste nera arriva anche a San Gimignano, colpendo duramente la città e causando un forte declino demografico ed economico. La città, dunque, perde progressivamente la sua indipendenza, finendo sotto il controllo di Firenze nel 1353. Questo evento segna la fine della crescita di San Gimignano ma, paradossalmente, contribuisce a mantenere e conservarne l’aspetto medievale. Il borgo, infatti, non viene coinvolto in nessun modo nelle grandi trasformazioni urbanistiche dei secoli successivi, arrivando ad oggi come se fosse stato cristallizzato nei secoli. 

Uno scorcio della struttura medievale di San Gimignano
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Cosa vedere a San Gimignano

San Gimignano, però, non è solamente custode di un numero tanto ampio di torri. La cittadina, infatti, conserva diversi punti di interesse storico e artistico. Ecco le principali cose da vedere per chi desidera inserire il borgo medievale in un weekend tra le bellezze toscane:

  • Piazza della Cisterna: il cuore stesso del borgo. Questa è caratterizzata da una forma triangolare e circondata da edifici medievali. Al centro si trova un’antica cisterna pubblica risalente al 1287.
  • Piazza del Duomo: qui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui il Duomo di San Gimignano, noto anche come Collegiata di Santa Maria Assunta. Al suo interno si possono ammirare splendidi affreschi del XIV secolo che raccontano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento.
  • Palazzo Comunale e Torre Grossa: il palazzo è sede del Museo Civico ed ospita opere d’arte di artisti come Benozzo Gozzoli e Filippino Lippi. Salendo sulla Torre Grossa, è possibile ammirare una vista panoramica incredibile sulla campagna toscana.
  • Rocca di Montestaffoli: sono i resti di una fortezza costruita dai fiorentini nel XIV secolo per difendere la città. Anche questo è stato trasformato in un punto panoramico ideale per ammirare il paesaggio.
  • Museo della Tortura e della Pena di Morte: qui è possibile lasciarsi coinvolgere da collezione di strumenti di tortura medievali che offre uno sguardo crudo sulla giustizia dell’epoca.
  • Chiesa di Sant'Agostino: questo luogo è arricchito da un ciclo di affreschi di Benozzo Gozzoli sulla vita di Sant’Agostino.

San Gimignano, però, non è solo un luogo dove è possibile respirare la storia medievale. Un altro elemento importante per conoscere la cultura toscana è anche la tradizione culinaria. Tra i prodotti tipici si distingue la Vernaccia di San Gimignano, uno dei vini bianchi più celebri d’Italia e il primo a ottenere la denominazione DOC nel 1966. Per non parlare della carne pregiata e dei sapori tipici della norcineria. 

Per finire, ogni anno, nel mese di giugno, viene organizzata una manifestazione medievale celebrata all’interno del centro storico della città. Si tratta della Ferie delle Messi, durante la quale i Cavalieri Di Santa Fina, l’associazione che si occupa della rievocazione dal 1993, mette in scena la tradizione cavalleresca, prendendo spunto dalle battaglie di Montaperti avvenuta nel 1260 e di Capaldino del 1289.

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