La regione, dalla storia lunga e ricchissima, veniva spesso chiamata al plurale, ma oggi si usa menzionarla al singolare.
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abruzzo o abruzzi
Comune di Montesilvano, CC BY-SA 3.0 Wikimedia commons

Oggi, per molte persone, il nome della regione adriatica nell’Italia Centrale è semplicemente Abruzzo, anche se per molti secoli è stato declinato al plurale. Resti, infatti, dell’antica denominazione rimangono ancora nella toponomastica, suscitando talvolta confusione. Ma quindi, è più corretto dire Abruzzo o Abruzzi? Ecco, poi, perché in passato si scriveva al plurale.

Perché si dice "degli Abruzzi"?

Il modo di dire "degli Abruzzi" si mantiene nei nomi delle città e in alcune strade urbane. Per esempio, è possibile menzionare comuni come Anversa degli Abruzzi, Tione degli Abruzzi o Roseto degli Abruzzi. La spiegazione è semplice: in passato, la regione era divisa in due principali aree amministrative: Abruzzo Citeriore e Abruzzo Ulteriore

In particolare, tutto ciò che era al di là del fiume Pescara veniva chiamato Abruzzo Ulteriore, mentre la restante parte era chiamata Abruzzo Citeriore. Questa divisione stabilita in epoca angioina durò ben cinque secoli, così da rimanere ben ferma nella lingua comune. Il confinante Molise, invece, non faceva parte degli Abruzzi in quanto storicamente era “accorpato” alla Terra di Lavoro. 

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Lasacrasillaba, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

L'origine del nome Abruzzo

Passando, invece, al nome (singolare o plurale che sia) si ritiene che il termine derivi dal latino "Aprutium", che potrebbe essere collegato al popolo dei Pretuzi, una popolazione italica che viveva la zona in epoca pre-romana. Tuttavia, ci sono anche teorie che suggeriscono un'origine diversa, legata alle parole abruptus (ovvero ripido o scosceso), magari in riferimento al territorio montuoso, o anche al lemma “abrumpere”, che significava “strappare” o “troncare”.

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A Passerini, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

La storia della Regione

Il territorio abruzzese ha visto la presenza umana fin dalla preistoria, come attestano vari ritrovamenti. Durante il Neolitico, le popolazioni vivevano principalmente di agricoltura. Nell’età antica, la regione fu abitata da diverse tribù italiche, poi sottomesse dai Romani nel III secolo a.C., e divenne parte dell'Impero con un rapido processo di romanizzazione. Nel Medioevo, dopo la caduta di Roma, l’Abruzzo subì invasioni bizantine, longobarde e normanne, fino alla sua unificazione sotto il Regno di Sicilia nel XIII secolo. 

L’epoca moderna fu segnata da incursioni turche e dalla dominazione spagnola, ma anche dal fenomeno del brigantaggio dopo l’Unità d’Italia. In epoca contemporanea, invece, la regione si sviluppò anche grazie alla costruzione della ferrovia Adriatica, che portò anche alla popolazione della costa a discapito dell’entroterra. Nel dopoguerra, l’Abruzzo avrebbe dovuto essere accorpato al Molise ma, dal 1970 si decise di creare due regioni distinte. 

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Claudio Parente, CC BY-SA 4.0 Wikimedia commons

Vivere in Abruzzo

L’Abruzzo è sicuramente una bellissima terra da visitare, grazie soprattutto alla sua natura incontaminata e alle sue città d’arte. D’altro canto, però, è anche una delle regioni ideali dove trasferirti. A seconda del luogo che sceglierai, vivere in Abruzzo ti permette di godere del mare e delle montagne, ma anche di centri urbani altamente sviluppati.

Mentre la qualità della vita è alta, la regione è caratterizzata da un costo della vita relativamente basso rispetto ad altre zone del Centro Italia. Ciò permette di godere delle bellezze che ha da offrire e dell’ottima cucina senza sforare il budget relativo all’abitare. Se stessi cercando case in vendita o in affitto in Abruzzo, infine, dai uno sguardo a tutti gli ultimi annunci su idealista:

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Gigi L. Filice, CC0 Wikimedia commons
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