La Grotta Mangiapane, conosciuta anche con il nome di "Grotta degli Uffizi", è una delle più importanti del territorio trapanese, in Sicilia. Il nome deriva da quello di una famiglia che abitò all'interno di minuscole case a partire dal 1819, e che si dedicava principalmente all'agricoltura e alla pesca. Oggi è la suggestiva cornice di un museo e di un presepe vivente che mettono in scena, in tutto e per tutto, la vita di un borgo centenario.
Posta ad un'altitudine di 55-60 metri sopra il livello del mare nella località siciliana di Scurati, la grotta Mangiapane è alta circa 70 metri e profonda 50. Fu abitata fin dal Paleolitico, come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti al suo interno. Poi trasformata in villaggio con case basse e vicine l'una all'altra, dove visse la famiglia Mangiapane dai primi dell'800 fino al 1950. Da quel momento, e per oltre trent'anni, la grotta fu abbandonata, fino a quando un comitato del luogo - ora associazione Presepe Vivente di Custonaci - decise di occuparsene.
"La grotta era in uno stato di totale abbandono - racconta a idealista news Vito Vario, del comitato direttivo dell'associazione - il terreno era completamento arido, e veniva utilizzata come stalla a cielo aperto". Un gruppo di vicini del luogo, riuniti in un quello che era un semplice comitato, ottenemmo l'autorizzazione dai nipoti della famiglia Mangiapane di rimetterla in sesto. Dall'82 in poi è sempre stata teatro del nostro presepe vivente".
La grotta, oggi di proprietà della Regione, viene allestita ogni anno per fare da scenario alla rappresentazione. "É un lavoro che impegna circa un centinaio di persone durante tutto l'arco dell'anno, perché ogni aspetto viene curato fin nei minimi dettagli, dagli attrezzi utilizzati al cibo, per dare vita alle 45 scene del presepe". Durante il resto dell'anno, la grotta è un museo gestito sempre dall'associazione.
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