Voltura, subentro o nuovo contratto? Ecco a chi spetta e le soluzioni più adatte per attivare le utenze in una casa in affitto.
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L'immagine in primo piano di una lampadina elettrica con luce gialla all'interno su sfondo scuro
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Quando si decide di affittare una casa, una delle prime preoccupazioni riguarda l'allaccio delle utenze. Nello specifico si tratta di luce, gas ed acqua, elementi essenziali per poter iniziare a vivere all'interno di un appartamento. La gestione delle diverse pratiche, però, potrebbe causare più di un dubbio nel conduttore. Le utenze, infatti, sono essenzialmente a carico di quest’ultimo. Il locatore, infatti, è tenuto a consegnare un immobile in buono stato e conforme all'uso come stabilito dall’art. 1575 c.c. Chiarito questo aspetto, dunque, proviamo a sciogliere i dubbi più frequenti per quanto riguarda l’allaccio delle utenze in una casa in affitto.

Come funziona l'attivazione delle utenze in affitto?

Quando si decide di prendere in affitto un immobile, dopo aver controllato il suo stato effettivo e il livello di efficienza, è fondamentale comprendere come poter attivare le utenze necessarie. Solitamente ci si trova di fronte a dei contratti attivi a nome di altri. In questo caso è possibile procedere per un cambio di nominativo che corrisponde ad una voltura o ad un subentro, oppure alla scelta di una nuova società erogatrice. In tutti questi casi, comunque, le spese vengono sostenute dall’inquilino. Fatta eccezione, ovviamente, un precedente accordo con il proprietario dell'immobile sottoscritto nel contratto di locazione

Stabilito questo, ecco la documentazione necessaria per portare a buon fine una voltura o un nuovo allaccio: 

  • Documento d'identità valido
  • Codice fiscale
  • Codice POD (per la luce) o PDR (per il gas)
  • Contratto d'affitto
  • Lettura del contatore (se disponibile).

La richiesta vera e propria può essere presentata in diversi modi. Il più pratico, senza ombra di dubbio, è l'online. Molte società, infatti, permettono di effettuare tutto il procedimento direttamente dal loro sito web. La seconda opzione, invece, è rappresentata dal servizio clienti telefonico. Anche in questo caso è bene avere a portata di mano tutta la documentazione necessaria prima di contattare un operatore. Per finire, poi, alcuni fornitori hanno dei punti vendita fisici dove è possibile recarsi di persona. 

La fiamma blu del metano in una macchina del gas
Pixabay

Quando si va in affitto conviene fare la voltura delle utenze?

Dipende. In caso di voltura delle utenze per affitto il consiglio è quello di non accettare a prescindere l'offerta sottoscritta del precedente inquilino, ma di valutare se è conveniente e agire di conseguenza secondo il proprio interesse personale o familiare e, ovviamente, in base alle possibilità di risparmio.

Chi paga le spese di allaccio delle utenze? Proprietario o inquilino?

Un caso particolare e specifico è dato dalla prima attivazione delle utenze. In questo caso, infatti, non si sta parlando di una voltura o un subentro ma, bensì, di una richiesta ex novo per una abitazione completamente priva di contatori. Nello specifico, che riguarda soprattutto gli immobili nuovi o ristrutturati da poco, le spese dell’allaccio di luce, gas e acqua sono totalmente a carico del proprietario. Infatti, stando all’articolo 1575 del Codice Civile, il locatore ha "l'obbligo di mantenere la cosa locata in stato da servire all'uso convenuto consiste nel provvedere a tutte le riparazioni necessarie a conservare la cosa nello stato in cui si trovava al momento della conclusione del contratto in relazione alla destinazione considerata".

Per un nuovo allaccio delle utenze, inoltre, il proprietario deve presentare alla società erogatrice del servizio il numero di concessione edilizia che attesta il permesso di costruire e i dati catastali che attestano il regolare possesso dell'immobile. Le tempistiche per portare a termine tutta la pratica prevedono dai 30 ai 60 giorni lavorativi. In questo arco di tempo si provvede al sopralluogo, al rilascio del preventivo e, per finire, i lavori per l'esecuzione dell'impianto. L'allaccio, ovviamente, prevede dei costi variabili a seconda di ogni singola richiesta.

Come posso allacciare le utenze se sono state sospese per morosità?

Prima di firmare un contratto di locazione è sempre bene informarsi riguardo la situazione delle utenze e del loro pagamento. Può capitare, infatti, che l'inquilino precedente abbia lasciato una condizione di morosità con conseguente sospensione del servizio. Cosa fare, dunque, se ci si trova di fronte a questa evenienza? 

Il suggerimento è di procedere con quella che viene definita una voltura "per morosità". Il procedimento consiste nell'allegare alla richiesta un documento di estraneità nei confronti del debito, anche in assenza di legami di parentela. Oltre a questo, poi, si chiede al precedente inquilino o al proprietario di chiudere il contatore e procedere poi un nuovo contratto.

Questo tipo di soluzione, però, potrebbe essere rifiutata sia dal fornitore che dalla parte morosa. A questo punto, dunque, l'unica via d'uscita è scegliere una nuova società. Nel caso in cui si dovesse trovare in questa situazione di difficoltà, però, è bene evitare di pagare eventuali arretrati nella speranza di rivalersi sulla parte interessata successivamente. Questa scelta, infatti, potrebbe portare solamente a problematiche successive e a dei ritardi nell'ottenere il risarcimento della somma spesa. 

Due lampade dalla luce calda su uno sfondo amaranto
Pixabay

Posso intestarmi le utenze senza avere un contratto di locazione?

Locare un immobile senza contratto rappresenta un illecito dal punto di vista fiscale. Nonostante questo, però, le società che erogano luce e gas non sempre richiedono la presentazione di un documento legale che attesti l'affitto. A questo, poi, si aggiungono anche alcune casistiche in cui la procedura di intestare le utenze senza contratto è possibile. Sono queste nello specifico: 

  • Voltura: se nell'immobile è già presente un contratto attivo per le utenze, è possibile richiedere una voltura a proprio nome. In questo caso, non è sempre necessario presentare il contratto di locazione.
  • Subentro: se il contatore è stato disattivato, è necessario richiedere un subentro. Anche in questo caso, non è sempre obbligatorio presentare il contratto di locazione.
  • Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: in assenza di un contratto di locazione, è possibile presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale si attesta il possesso dell'immobile a titolo di affitto.

Il consiglio, comunque, è di non accettare mai un affitto senza contratto. In questo modo, infatti, potrebbe essere difficile, se non impossibile da parte dell’affittuario far valere alcuni suoi diritti in una eventuale diatriba con il proprietario dell’immobile. 

Posso intestarmi le utenze senza avere la residenza?

Una domanda comune è se sia possibile intestare le utenze senza avere la residenza, quando si è in affitto. Intestare le utenze a proprio nome serve per gestire in autonomia le forniture, modificare le offerte, effettuare pagamenti e comunicare con il fornitore. È un passaggio fondamentale per chi si trasferisce in una nuova abitazione e può essere effettuato anche se non si ha la residenza. Questa, infatti, è legata al comune in cui si vive stabilmente, mentre le utenze sono strettamente unite all'immobile dove si consumano energia e acqua. Importante, dunque, è presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, con la quale si attesti di occupare l'immobile a titolo di affitto.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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