
Una perdita di gas in una casa in affitto è una questione che non dove essere sottovalutata: comporta una certa preoccupazione per quanto riguarda la sicurezza e può generare non pochi dubbi e controversie tra proprietari e inquilini. La definizione delle responsabilità economiche dipende però da un fattore essenziale: la localizzazione esatta della perdita. Se questa, infatti, si trova prima del contatore, le spese sono a carico del proprietario dell'immobile. Se, invece, è collocata dopo il contatore, la responsabilità ricade sull'inquilino e sull’impianto interno dell’appartamento. La questione può sembrare apparentemente complessa, ma proviamo a vedere più nel dettaglio chi paga in caso di perdita di gas quando la casa è in affitto.
- Chi paga in caso di perdita di gas prima del contatore
- Chi paga in caso di perdita di gas dopo il contatore
- Se la perdita di gas è del condominio, chi è responsabile?
- Se la perdita di gas provoca danni a terzi, chi paga?
- Oltre il risarcimento, chi paga le spese di ricerca e di riparazione del guasto?
- Chi chiamare per le perdite di gas
Chi paga in caso di perdita di gas prima del contatore
Come spesso accade per problematiche legate alla gestione e manutenzione di un appartamento sotto un contratto di affitto, anche quella relativa a una eventuale perdita di gas può creare delle difficoltà nei rapporti tra le parti interessate. La situazione, infatti, potrebbe avere più di una interpretazione se si fa riferimento alla manutenzione ordinaria e straordinaria. Nonostante questo, però, il caso specifico della perdita del gas trova una formula risolutiva nell'individuazione e localizzazione del danno stesso.
In sostanza, dunque, se il danno si colloca temporalmente prima dell'impianto del contatore del gas, ossia nelle tubazioni appartenenti all’edificio, la responsabilità economica ricade esclusivamente sul proprietario. Di fatto si tratta di un intervento che definisce la qualità e il valore stesso dell'immobile che, stando al Codice Civile, il locatore è obbligato a consegnare in sicurezza e pienamente efficiente. Oltre a questo, nel caso in cui la perdita di gas abbia causato danni a terzi, il proprietario dell'immobile ha la responsabilità economica di eventuali riparazioni o risarcimenti.
Nonostante tutto, però, è bene ricordare che l'inquilino ha comunque delle responsabilità cui adempiere. La prima riguarda proprio la manutenzione ordinaria dell'impianto, che deve essere effettuata con cadenza regolare. La seconda, invece, è la segnalazione immediata al locatore non appena si palesa il problema per avere una soluzione immediata.

Chi paga in caso di perdita di gas dopo il contatore
Il segnale allarmante della presenza di una piccola o media perdita di gas potrebbe essere dato da odore di gas provenienti dal contatore esterno, bollette o conguagli eccessivamente alti. In questo caso, per cancellare qualsiasi dubbio o trovare effettivamente il problema, l'inquilino potrebbe chiedere un intervento tecnico. Cosa fare, però, se il danno riscontrato si trova dopo il contatore o nella sezione di congiunzione tra la tubatura verticale e orizzontale chiamata braga? In questo caso il peso economico dell'intervento e della soluzione ricade su di lui, essendo interessato proprio il tratto che passa all'interno dell'appartamento.
Inutile, dunque, tentare qualsiasi tipo di azione sul proprietario per cercare di rifarsi di eventuali bollette troppo esose. Anzi, oltre alle spese di riparazione, l'affittuario deve farsi carico anche di quelle relative ad eventuali danni riportati da terzi.
Per evitare, comunque, inutili diatribe e contenziosi futuri, è sempre opportuno inserire nel modello di contratto di locazione scelto delle clausole relative proprio alla manutenzione degli impianti elettrici e del gas, in aggiunta alle relative responsabilità delle parti. Oltre a questo, poi, il futuro inquilino potrebbe e dovrebbe chiedere una perizia della condizione dei diversi impianti per verificarne lo stato di efficienza prima di firmare il contratto.
Se la perdita di gas è del condominio, chi è responsabile?
Il nostro Codice Civile stabilisce con precisione che gli impianti, le opere, le installazioni e i manufatti, se destinate all'uso comune, sono di proprietà del condominio. Questo, dunque, vale anche per le tubature del gas. Come fare, però, a capire quando la proprietà comune termina e inizia quella privata? Fondamentale è l’individuazione dei punti in cui l'impianto del gas si ripartisce per raggiungere le singole unità abitative e la locazione dei diversi contatori.
Ricordiamo che la normativa riguardante il caso di un solo contatore per due abitazioni è chiara, ma una difficoltà maggiore potrebbe però presentarsi di fronte alla presenza di un solo contatore del gas per tutto il condominio. In questo caso per comprendere le effettive responsabilità è fondamentale individuare i punti di diramazione dei tubi. Stando a quanto detto fino a questo momento, dunque:
- se il danno viene riscontrato nelle tubature di proprietà comune, tutto il condominio sarà responsabile della spesa che verrà ripartita tra i proprietari e non gli inquilini
- se, però, come conseguenza dello scavo, si evidenzia la presenza della perdita in uno o più tubi dopo la diramazione, allora, il peso economico ricade esclusivamente sulle unità interessate.
Oltre alla riparazione, poi, le singole parti interessate devono pagare anche l'intervento e lo scavo.

Se la perdita di gas provoca danni a terzi, chi paga?
La questione di un eventuale danno a terzi provocato da una perdita di gas è facilmente risolvibile tenendo sempre conto della collocazione del danno. Questo vuol dire che, a seconda della sua posizione a far fronte ad eventuali risarcimenti può essere il proprietario o l'inquilino. Nel caso in cui, dunque, la perdita si trovi precedente all'impianto del contatore tutto ricade sul primo. Se, invece, è successiva allora diventa responsabilità del secondo.
Oltre il risarcimento, chi paga le spese di ricerca e di riparazione del guasto?
Anche in questo caso la soluzione alla questione fa riferimento alla localizzazione del guasto e all’attribuzione della relativa responsabilità. Per fare un esempio pratico, dunque, nel caso in cui il danno principale interessi le tubature oltre il contatore e, quindi, quelle relative all'appartamento, le spese di ricerca, riparazione ed eventuale risarcimento sono a carico dell’inquilino. In caso contrario viene chiamato in causa il proprietario dell’immobile.
Se, invece, la perdita è attribuibile alla zona condominiale, allora deve essere divisa tra tutti gli appartamenti, facendo riferimento ai proprietari e non agli inquilini.
Chi chiamare per le perdite di gas
Stabilite le responsabilità economiche, dunque, chi è fondamentale chiamare in caso di sospetta fuga di gas? Ovviamente un riferimento essenziale è il numero di emergenza attivo 24 ore su 24. Questo cambia a seconda della società erogatrice e si trova sulla prima pagina della bolletta. Oltre a questo, poi, è possibile contattare il 112 per le emergenze.
Prima che si attivi il servizio di emergenza, però, è fondamentale compiere alcune azioni per mettere in sicurezza la casa, chi la abita e anche tutto lo stabile. Per questo motivo, dunque, si consiglia di:
- chiudere il rubinetto del gas;
- arieggiare gli ambienti;
- staccare la corrente dal quadro elettrico.
Una volta portati a termine questi semplici accorgimenti è possibile chiamare i numeri di emergenza.
Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.
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