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La classifica delle città in cui costruire una casa costa di più
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Con l’inflazione e l’aumento dei costi delle materie prime, costruire una casa è diventato molto più costoso rispetto a qualche tempo fa. Arcadis ha stilato una classifica delle 100 città in cui costruire una casa costa di più: ecco chi c’è sul podio e come se la cavano le città italiane.

Costi dell’edilizia, Londra sul podio

La città più costosa in cui costruire una casa è Londra, seguita da Ginevra e Oslo. Questo il podio del rapporto internazionale stilato da Arcadis sulla base di uno studio comparativo dei costi di costruzione globali. In particolare lo studio di Arcadis mostra come i mercati occidentali registrino aumenti dei costi di costruzione a doppia cifra. In generale, le cause vanno ricercate in una combinazione di fattori - tra cui l'aumento dei costi dell'energia, la carenza di materiali e la disponibilità di manodopera - insieme all'elevata domanda settoriale, in particolare residenziale e industriale.

Quanto costa costruire una casa a Milano e Roma

Roma e Milano restano a metà classifica (rispettivamente al 54 e 55° posto) perdendo 6 posizioni ciascuna ma rivelando un aumento dei costi di costruzione pari al 10% nell’ultimo anno. La discesa in classifica significa dunque che l’incremento dei costi è stato meno veloce e meno forte rispetto a quello registrato da molte delle città americane, ad esempio, che hanno scalato la classifica aiutate anche dall'apprezzamento del dollaro (che è cresciuto in media del 5% in più rispetto alla maggior parte delle valute). In Italia proprio il divario tra domanda e offerta ha trainato la ripresa, superando quella francese e tedesca, complici, se non principali responsabili, i vari bonus per le ristrutturazioni. Tendenze al rialzo anche in UK e Germania. Le ultime posizioni sono occupate da città asiatiche e indiane.

Costo delle materie prime ed edilizia

Di fronte alle continue carenze di materiali e all’aumento del costo delle materie prime, l'efficienza e la produttività rimangono un must e dal report di Arcadis emerge esattamente come prodotti e soluzioni digitali siano fondamentali per affrontare la scarsità di risorse e ridurre gli sprechi, così come lo è l’attenzione all'intero ciclo di vita di un progetto rispetto al costo dei ritorni a breve termine. A questo proposito, nel settore edile sarà il design che più probabilmente subirà un processo di efficientamento e guiderà i prossimi investimenti in soluzioni innovative.

Massimiliano Pulice, Amministratore Delegato di Arcadis Italia, ha inoltre ricordato che: “L'analisi di Arcadis è stata condotta prima dell’inizio della guerra in Ucraina, che continuerà ad impattare su carenze di materiali e idrocarburi, portando ripercussioni significative sui mercati globali delle materie prime e dell'energia, e una maggiore incertezza globale. Le aziende devono adottare un approccio all'uso dei materiali basato sul concetto del "less is more" ponendo maggiore attenzione agli aspetti economici della progettazione e ai principi dell'economia circolare che contribuiranno a ridurre i costi e facilitare il conseguimento di obiettivi di sostenibilità sul più lungo periodo”.

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