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Città a emissioni zero, quali annulleranno l’impronta di Co2 entro il 2025
European Commission, Attribution, via Wikimedia Commons / CC BY-SA 3.0 / Diliff, CC BY 3.0

Il mercato immobiliare è responsabile del 60 per cento delle emissioni di Co2 annue globali. Ci sono però delle città che più di altre si impegnano per ridurre le emissioni dannose; Jll le analizza nel report Decarbonizing Cities and Real Estate. Ecco chi c’è sul podio delle città che ridurranno a zero l’impronta di carbonio già nel 2025.

Le città a emissioni zero nel 2025

Nel report, JLL ha studiato il profilo delle principali città del mondo analizzandone i piani, le azioni, i regolamenti e le iniziative volte a renderle il più possibile sostenibili. In particolare, dalla ricerca emerge come le amministrazioni cittadine si stiano impegnando verso obiettivi sempre più ambiziosi di contenimento delle emissioni, fino al raggiungimento del net-zero.

La domanda è: quali sono le best practices messe in atto per limitare l’impronta di carbonio? Quali città sono più avanti di altre su questa strada? Come i governi possono collaborare con le aziende del real estate per questo obbiettivo?

Tra le 32 città analizzate, Jll ha rilevato che le tre capitali che più di tutte si impegnano a livello globale sulla via della decarbonzzazione ci sono Copenhagen, Londra e Helsinki. In particolare la stima è che la capitale danese potrà arrivare alle emissioni zero già nel 2025, mentre Londra e Helsinki nel 2030. Francoforte dovrà aspettare il 2035, mentre Berlino arriverà solo nel 2045.Parigi, di questo passo, ci arriverà solo nel 2050 mentre shanghai, all’ultimo posto tra le città considerate, forse raggiungerà l’obbiettivo nel 2060.

Come ridurre le emissioni di carbonio nell’immobiliare

L’impegno per la riduzione delle emissioni non è unanime, come non lo sono i programmi nazionali e le best practices messe in atto. Ma tra le azioni che possono aiutare, soprattutto in ambito real estate, secondo Jll si trovano l’incremento di progetti urbani legati all’energia rinnovabile, il retrofitting degli edifici e l’intelligenza artificiale.

Nella corsa verso l’obiettivo emissioni zero gioca un ruolo fondamentale la decarbonizzazione dell’energia elettrica. Alcune città stanno studiando un approccio che prevede la collaborazione con le amministrazioni locali per pianificare progetti di energia rinnovabile e di stoccaggio su larga scala.

Uno degli strumenti più importanti nella riduzione delle emissioni rimane però il retrofitting. L'adeguamento del patrimonio edilizio già esistente è fondamentale per decarbonizzare l'economia delle città. Circa il 40%-50% delle materie prime mondiali sono infatti utilizzate nella costruzione di nuovi immobili. Di quasi il 40% delle emissioni globali di gas serra che derivano dal mercato immobiliare, l'11% è imputabile al processo di costruzione. I rifiuti derivanti dalla costruzione e demolizione rappresentano circa un terzo dei rifiuti totali nell'Unione Europea.

Emissioni di Co2 in Italia

Cosa fa l’Italia per ridurre le emissioni di CO2? Anche se nessuna città del nostro Paese figura nel report di Jll, in questo ambito, un intervento significativo che va ad incentivare l’ammodernamento dello stock edilizio nel contesto italiano è rappresentato dall’introduzione del Superbonus (decreto-legge Rilancio n. 34/2020), detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Secondo i dati pubblicati da ENEA, dall’entrata in vigore del Superbonus 110% nel 2020 a Maggio 2022, il numero di asseverazioni depositate ha raggiunto un numero che ha raggiunto le 172 mila unità. Un numero che nel suo complesso ha permesso un investimento complessivo pari a 30,6 miliardi di euro di lavori, di cui il 70% già conclusi.

A livello locale è da segnalare l’iniziativa il Patto dei Sindaci per il Clima & l’Energia, con il quale le città firmatarie si impegnano a integrare le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici per accrescere la resilienza dei territori, affrontare la povertà energetica come una delle azioni principali per una transizione equa e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Per la promozione della riqualificazione energetica degli edifici privati e pubblici e l'aggregazione di progetti per facilitarne il finanziamento, la Direttiva europea 2018/844, incoraggia in particolare lo sviluppo di One-Stop-Shop (OSS) locali o regionali in grado di consentire ai proprietari di edifici di avere accesso a tutte le informazioni necessarie in modo chiaro e trasparente, per approcciarsi e intraprendere l'intero processo di riqualificazione energetica.

Le recenti iniziative sulla creazione di Comunità Energetiche aggiungono un rilevante tassello nel quadro della diminuzione di emissioni CO2, attraverso meccanismi di produzione e utilizzo di energie rinnovabili, sia in loco sia in remoto, destinato a giocare un ruolo di accelerazione del processo di decarbonizzazione.

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