
La Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi di interesse di riferimento intorno al 5,25%-5,5% (pur continuando ad essere il tasso più alto degli ultimi 22 anni). Questo perché l’inflazione negli Stati Uniti, pur non essendo ancora sotto gli obiettivi, è maggiormente sotto controllo. Per prendere questa decisione, i responsabili della banca centrale americana hanno valutato molteplici fattori, uno dei più importanti è il costo delle abitazioni, che pesa per il 34% sul paniere di consumo del IPC.
Gli esperti di CaixaBank hanno analizzato l'importanza degli affitti sull'inflazione americana, quali sono le loro prospettive e come incidono sulla politica monetaria della Fed. Negli ultimi anni, questo "bene rifugio" è stato messo in discussione.
“Shelter potrebbe essere tradotto come rifugio o ricovero, e nel caso dell'IPC statunitense comprende le spese per l’alloggio, ma soprattutto le dinamiche del mercato degli affitti. È composto da quattro sottocomponenti, ovvero l'affitto della prima abitazione, gli affitti figurativi per i proprietari della propria abitazione, gli alloggi fuori casa e alcune assicurazioni, con pesi rispettivi del 22%, 75%, 3% e 1%", precisano gli esperti.
“L’inflazione dei beni rifugio ha iniziato a riprendersi fortemente nella seconda metà del 2021 e ha raggiunto il picco tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. Da marzo, tuttavia, questa dinamica di forti aumenti dei prezzi si è attenuata, sebbene continui a mostrare variazioni su base annua molto lontane dall'obiettivo della Federal Reserve”, commenta Ricard Murillo, autore del rapporto.
L'esperto ha precisato: "Da mesi comunichiamo che gli indicatori anticipatori del mercato degli affitti suggeriscono che questa moderazione della componente 'rifugio' dovrebbe estendersi e addirittura accentuarsi nei prossimi mesi e, dato l’elevato peso dei costi immobiliari nel paniere dell’IPC, trascinare l’inflazione complessivamente al ribasso". Nello specifico, dovrebbe attestarsi attorno al 4,5% a fine anno e leggermente al di sopra del 3% a metà del 2024, il che potrebbe significare la diminuzione di circa 1-1,5 punti percentuali dell’inflazione generale negli Stati Uniti.
Intanto Caixabank Research, sulla base dei dati dell’US Census Bureau, evidenzia che la percentuale di case disponibili per l’affitto rispetto al totale dello stock residenziale in affitto nel primo trimestre del 2023 è stata superiore alla media del 2021 e del 2022, anche se è ancora sotto la media dal 1965.
Anche se in un Paese come gli Stati Uniti, così grande e con grandi mercati immobiliari, la situazione non sarà mai omogenea, con differenze nell’evoluzione dei prezzi delle case, sia in vendita che in affitto. Per fare due esempi contrastanti, secondo gli ultimi dati di Zillow, si possono osservare variazioni diverse con i cali a Las Vegas e ad Austin, rispetto ad aumenti che arrivano al 7% a Boston.
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