
Nel mondo delle locazioni, ossia degli affitti di immobili, si ricorre spesso in due termini utilizzati con frequenza: inquilino e coinquilino. Qual è il significato? Sono definizioni queste che tendono ad essere utilizzati quasi come sinonimo ma che, in realtà, indicano due figure con caratteristiche e diritti differenti, soprattutto per quanto riguarda il contratto di locazione e il rapporto con il proprietario dell’immobile. Comprendere le differenze tra coinquilino e inquilino, dunque, è fondamentale per chi cerca un alloggio ma anche per chi lo mette a disposizione.
Chi è il coinquilino
Comprendere le differenze tra queste due figure è piuttosto semplice, basta partire proprio dalla loro definizione.
Per quanto riguarda la definizione di coinquilino, si tratta di persone che si trovano a condividere lo stesso immobile, dividendo così le spese e gli spazi comuni. Possono essere amici, colleghi o semplicemente sconosciuti che scelgono di abitare insieme per ragioni economiche o pratiche. In alcuni casi, uno dei coinquilini potrebbe essere anche l'inquilino principale, ossia la persona che ha firmato uno specifico modello di contratto di locazione con il proprietario e che ha deciso di condividere le spese dell’affitto con altre persone.
Nel caso di subaffitto, anche se ci sono dei rischi da non sottovalutare, potrebbe capitare di ritrovarsi ad avere un coinquilino.

Chi è l'inquilino
Invece con il termine inquilini si intendono delle persone che decidono di prendono in affitto un immobile, generalmente un appartamento o una casa, dal proprietario. Il loro rapporto viene regolato da un contratto di locazione all’interno del quale sono stabiliti i diritti e i doveri di entrambe le parti. L’inquilino, dunque, è il soggetto responsabile nei confronti del locatore per il pagamento del canone di affitto.
Stabilito questo, però, quali sono i diritti ed i doveri previsti per questa figura riconosciuta e regolata dal Codice Civile? Senza andare troppo nello specifico, facendo riferimento a delle clausole introdotte nel contratto di locazione, possono essere riassunti in queste categorie fondamentali:
- diritto all'abitazione: l'inquilino ha il diritto di utilizzare l'immobile come sua prima abitazione, salvo diverse indicazioni contrattuali.
- Diritto alla manutenzione ordinaria: l'inquilino è tenuto a effettuare la manutenzione ordinaria dell'immobile, come la pulizia e piccole riparazioni.
- Dovere di pagare il canone: l'inquilino deve versare puntualmente il canone di locazione stabilito nel contratto.
- Dovere di restituire l'immobile in buono stato: al termine del contratto, l'inquilino è tenuto a restituire l'immobile nelle stesse condizioni in cui lo ha ricevuto, salvo il normale deterioramento dovuto all'uso.
Si tratta, in sostanza, di regole basilari che hanno la caratteristica di essere fisse ed immutabili in qualunque tipo di contratto stipulato.
Qual è la differenza tra inquilino e coinquilino
La principale differenza tra coinquilini e inquilini risiede nella natura del rapporto abitativo. Gli inquilini hanno un rapporto diretto con il proprietario della casa e sono vincolati da un contratto di locazione. I coinquilini, invece, condividono uno stesso spazio abitativo, e non sempre tutti hanno un rapporto diretto con il locatore. Questo aspetto può influire sulla gestione delle responsabilità e delle spese.
Vediamo adesso tutte le differenze tra coinquilino e inquilino, in dettaglio.
La definizione di inquilino e coinquilino
L’inquilino è una figura riconosciuta legalmente, con diritti e obblighi specificati nel contratto di locazione. Il coinquilino, invece, non è necessariamente definito dalla legge, ma è una figura che emerge dalla pratica di condividere uno spazio abitativo. In alcune situazioni, i coinquilini possono avere accordi privati tra di loro per la gestione delle spese e delle responsabilità. In altri, invece, ognuno può avere un contratto di locazione individuale con il proprietario o un contratto unico che li riguarda tutti.
Qualunque sia la situazione contrattuale, però, la condizione di coinquilino prevede la divisione delle spese condominiali, delle utenze e degli altri obblighi relativi all'immobile. Gli importi dovuti, poi, sono stabiliti all’interno di un contratto o grazie ad un accordo stabilito tra tutti o con l’inquilino principale, cui è intestato il contratto di locazione.
La gestione del rapporto con il proprietario di casa
Una locazione ben riuscita si traduce sempre in un rapporto chiaro e sereno con il proprietario dell’immobile. Ma quali sono le differenze rispetto agli inquilini e coinquilini? L’elemento più importante è rappresentato dalla gestione diretta che hanno i primi. Questo vuol dire che gli inquilini devono interfacciarsi proprio con il locatore, formalizzando il tutto grazie ad un contratto d’affitto. Da parte loro, invece, I coinquilini possono non avere alcun contatto diretto con il proprietario, a meno che non siano tutti firmatari del contratto stesso. In molti casi, però, il rapporto con il locatore è gestito in esclusiva dall’inquilino principale.

Il contratto, quanto dura e chi lo firma
La durata del contratto di locazione è un elemento essenziale quando si decide di prendere in affitto un immobile e riguarda esclusivamente l’inquilino. Un contratto di locazione regolare, infatti, deve presentare una durata minima e la possibilità di essere rinnovato o interrotto secondo le condizioni stabilite dalle parti. Elementi, questi, che vanno a definire anche i diritti ed i doveri del proprietario e dell’affittuario.
Per quanto riguarda i coinquilini, invece, la questione è meno vincolante. Non stringendo un rapporto contrattuale diretto con il proprietario, possono accordarsi per periodi di tempo più flessibili, a seconda delle esigenze personali. Soprattutto se il referente è l’inquilino principale, l’unico a dover versare il corrispettivo del canone d’affitto e, quindi, a regolare la divisione della spesa in base alle esigenze economiche del momento.
Il pagamento e la divisione dell'affitto
L’ammontare dell’affitto, ovviamente, viene chiarito nelle diverse fasi contrattuali ed interessa in modo particolare la figura dell’inquilino. Questo, infatti, è tenuto a pagare il canone direttamente al proprietario, secondo le modalità e le tempistiche stabilite nel contratto. I coinquilini, invece, devono dividere l'importo totale dell'affitto tra di loro, in base agli accordi interni. In alcune situazioni, poi, uno di questi potrebbe essere responsabile per il pagamento totale al proprietario e poi raccogliere le quote dagli altri. In altri casi questo tipo di responsabilità è affidata all’inquilino principale. Ossia all’intestatario della locazione.
L'uso degli spazi abitativi
Uno degli aspetti che definisce maggiormente la differenza tra inquilini e coinquilini è l’utilizzo dello spazio abitativo. Ne primo caso, infatti, ci si trova di fronte ad un uso esclusivo della casa, avendo sottoscritto un contratto di locazione diretto con il proprietario.
Diversa, invece, è la situazione prospettata per i coinquilini. In questo caso, trovandosi a vivere con altre persone, potenzialmente estranee, abbracciare il concetto di condivisione è fondamentale, soprattutto per spazi comuni come la cucina, il bagno ed un eventuale salotto. Per questo motivo, dunque, è consigliato porre delle regole fin dall’inizio della coabitazione per evitare eventuali scontri futuri. Queste, ad esempio, potrebbero riguardare non solo l’uso degli spazi comuni ma anche la pulizia di questi, da gestire a turno.
La gestione della casa
Quando si parla di locazione un argomento particolarmente sensibile è rappresento dalla gestione della casa e, in modo particolare, dalla necessità di mantenerla nelle stesse condizioni in cui è stata consegnata. Partendo da questo punto fermo, dunque, l’inquilino ha l’obbligo di provvedere in esclusiva a quella che viene definita manutenzione ordinaria. Nello specifico questi sono i suoi doveri:
- pulizia: l'inquilino è tenuto a mantenere puliti tutti gli ambienti della casa, compresi i pavimenti, i rivestimenti, gli infissi e gli elettrodomestici.
- Piccole riparazioni: spettano all'inquilino le riparazioni di natura ordinaria, come la sostituzione di lampadine, la riparazione di rubinetti che gocciolano, la sostituzione di guarnizioni, la sistemazione di piccole crepe nei muri.
- Manutenzione degli impianti: l'inquilino deve occuparsi della pulizia e della manutenzione degli impianti, come quello idrico e quello elettrico, nel limite delle proprie competenze.
- Tinteggiatura: la tinteggiatura delle pareti è generalmente a carico dell'inquilino, soprattutto se si tratta di piccole ritinteggiature per coprire macchie o segni d'uso.
Per quanto riguarda i coinquilini, invece, devono trovare un equilibrio nella divisione delle responsabilità domestiche, come pulizie, spese per i beni di consumo e piccoli interventi di manutenzione.
La divisione delle spese accessorie
Con spese accessorie riguardo un immobile s’intendono bollette, tasse condominiali e manutenzione ordinaria. Tutti obblighi che gravano esclusivamente sulle spalle di un inquilino. Questo, infatti, è l’unico intestatario del contratto di locazione e, come tale, si fa carico di tutti gli oneri. I coinquilini, invece, si trovano in una condizione economica sicuramente più vantaggiosa.
La convivenza, infatti, implica la divisione di tutte le spese sulla base di accordi interni. In alcuni casi, uno dei coinquilini si prende il compito di occuparsi della gestione e della suddivisione delle spese, comunicando agli altri, scadenze ed importi da pagare secondo gli effettivi consumi.
La privacy in casa
Quando si decide di vivere da soli, la privacy è un elemento essenziale cui non s’intende rinunciare. Di fatto, dunque, un inquilino single non riscontra nessun tipo di problema in questo senso. Anche la presenza di una famiglia, poi, o di un convivente garantisce il rispetto dei propri spazi.
Discorso completamente diverso deve essere fatto per i coinquilini. In questo caso, infatti, ci si trova costantemente a dividere gli spazi comuni con altre persone. Una condizione che potrebbe essere potenzialmente esplosiva, soprattutto se ci si confronta con estranei. Per evitare questo, dunque, sono richieste regole condivise e un buon livello di comunicazione per risolvere velocemente i conflitti.
La vita in condominio
Prendere in affitto un appartamento vuol dire anche rispettare le regole condominiali e adempiere agli obblighi economici. Una condizione che accomuna gli inquilini e i coinquilini. L’unica differenza risiede nella partecipazione attiva dei primi e in quella passiva dei secondi. Gli inquilini, infatti, prendono parte alla vita condominiale in prima persona. I coinquilini, pur adempiendo tutti gli obblighi, vengono mediati attraverso l’inquilino principale. Questo, infatti, svolge la funzione di referente per il condominio.
Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.
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