La potenza dell’acqua incontra la bellezza alpina dando vita alla Cascata del Toce, una delle più affascinanti d’Italia.
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cascata del toce
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La Cascata del Toce (o La Frua) rappresenta una delle meraviglie naturali più affascinanti delle Alpi italiane. Situate in Val Formazza, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, offrono uno spettacolo imponente, soprattutto nei mesi estivi quando raggiungono la loro massima portata d'acqua. Con un salto di 143 metri, le cascate del Toce sono tra le più alte d'Europa e hanno incantato viaggiatori, scrittori e studiosi per secoli: il loro valore paesaggistico, storico e idroelettrico le rende poi un luogo di grande interesse.

La storia della Cascata del Toce, o La Frua

Le prime testimonianze scritte relative alle cascate del Toce risalgono al Medioevo. In quel periodo la Val Formazza era abitata dalle popolazioni walser, discendenti di coloni germanici. Queste si erano insediate nella valle tra il XIII e il XIV secolo, lasciando un’impronta culturale e architettonica ancora oggi visibile nei borghi della zona. L'acqua del fiume Toce, dunque, oltre a essere una fonte di vita, è stata sfruttata per scopi energetici e agricoli, contribuendo alla crescita economica della valle.

La bellezza delle cascate, però, inizia ad attirare l’attenzione di viaggiatori e artisti solamente verso il XIX secolo. Tra questi anche lo scrittore e poeta Gabriele D’Annunzio, che le definì "il più bel salto d’acqua delle Alpi". Successivamente, nel XX secolo, con la costruzione delle infrastrutture idroelettriche, diventa parte di un sistema di produzione di energia rinnovabile, pur mantenendo intatta la sua spettacolarità durante i periodi di apertura controllata.

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Wikimedia Commons - di Antontn, Pubblico Dominio

La leggenda della Cascata del Toce

Come molte meraviglie naturali, anche la cascate del Toce sono avvolte da alcune leggende che si tramandano da generazioni. Una delle più note racconta la storia di una giovane pastorella e di uno spirito delle acque. Secondo la tradizione, molti secoli fa, una fanciulla di nome Agnese si era innamorata di un giovane pastore. Il loro amore, però, era ostacolato da un potente signore della valle, il quale desiderava la ragazza per sé. Disperata, Agnese decide di rifugiarsi presso la cascata, invocando aiuto. Colpita dal suo richiamo disperato, dalle acque emerge una figura eterea, lo spirito del Toce. Questo, commosso dalla sua tristezza, decide di trasformare il signore crudele in una roccia e liberare così la giovane. Da quel momento si racconta che l’eco della cascata faccia risuonare ancora il lamento dell’uomo pietrificato.

Questa, però, non è l’unica leggenda che ha come protagonista le cascate del Toce. Stando ad un altro racconto popolare, sembra che tra le rocce della cascata si nasconda un tesoro, protetto da misteriose creature. Chiunque abbia tentato di avvicinarsi ha sempre trovato ostacoli insormontabili, come improvvisi temporali o sentieri che svaniscono nel nulla. Di fatto, dunque, il tesoro sarebbe ancora celato, pronto a sfidare nuovi visitatori affascinati dalle antiche leggende.

Le caratteristiche geografiche di queste cascate

Ma come e dove nasce questa meraviglia idrica? Le cascate del Toce si formano grazie alle acque del fiume Toce, che nasce dal Ghiacciaio del Gries, a oltre 2500 metri di altitudine. Il fiume percorre la Val Formazza fino a gettarsi nel Lago Maggiore dando vita ad un salto che, con i suoi 143 metri, è considerato uno dei più alti d’Europa, superato solo da poche altre cascate alpine.

Per quanto riguarda la portata d’acqua, invece, questa varia a seconda delle stagioni e dell’attività della diga di Morasco, che regola il flusso per la produzione di energia idroelettrica. Per garantire lo spettacolo naturale, infatti, la cascata viene lasciata scorrere a piena portata solo in alcuni periodi dell’anno, solitamente tra giugno e settembre.

Come arrivare alle cascate

Questo gioiello nascosto nel cuore del Piemonte è stato visitato, nel corso del tempo, da diversi personaggi della cultura. Tra questi sicuramente Wagner, De Saussure, Rigoni Stern. Non è un caso, infatti, che alcuni pannelli con delle loro frasi arricchiscano il percorso finale verso il fragoroso salto d’acqua. Uno spettacolo che può essere raggiunto attraverso una camminata piuttosto semplice tra le bellezze naturali del Piemonte.

La strada parte da Canza, appena oltrepassato il ponte sul fiume Toce. Qui si prende la strada risalendo il corso d’acqua sulla destra. Durante il percorso ci si immerge in una ambientazione dal sapore agreste dove prevalgono dei massi erratici piuttosto ampi e coreografici. Il tutto impreziosito da aceri e latifoglie. La strada, poi, affronta una leggera salita, aprendo lo sguardo ad un primo spettacolare scorcio della cascata. Qui è collocata, in modo strategico, una panchina su cui è possibile riposarsi e scattare delle fotografie prima di compiere il tratto finale.

Dopo essersi rigenerati, dunque, si riprende il cammino seguendo una pista erbosa in discesa che porta in direzione di alcuni edifici che sorgono in un’ampia radura, mentre lungo la strada statale è possibile ammirare la colorata chiesa della Madonna delle Grazie, della località Sottofrua.

A questo punto il sentiero porta verso una strada asfaltata attraverso un percorso pianeggiante e sinuoso, tanto da poter essere percorso da chiunque. Il tratto finale, poi, porta direttamente verso la potenza del fragore dell’acqua, per poter ammirare la Cascata del Toce in tutta la sua bellezza naturale.

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Wikimedia Commons - Monica Rondoni, CC 1.0 Universal Public Domain

Il turismo e le attività nella zona

Le cascate del Toce hanno la capacità di attirare ogni anno migliaia di visitatori. Oltre alla semplice visita, infatti, la zona offre molte opportunità per gli amanti della montagna. Sentieri escursionistici di varia difficoltà, conducono a laghi alpini, passi montani e rifugi, rendendo la Val Formazza una meta ideale per gli appassionati di trekking e di passeggiate naturalistiche. 

Gli amanti del ciclismo, poi, possono trovare qui una delle salite più impegnative del Giro d’Italia, con pendenze che mettono alla prova anche gli sportivi più esperti.

La centrale idroelettrica

Oltre alla loro valenza turistica e paesaggistica, le cascate del Toce rivestono un ruolo fondamentale nella produzione di energia idroelettrica. La costruzione della diga di Morasco, completata nel 1938, ha permesso di sfruttare il potenziale del fiume per generare elettricità, contribuendo allo sviluppo energetico della regione.

L’energia idroelettrica rappresenta una risorsa sostenibile e pulita, e gli impianti della Val Formazza ne sono un esempio virtuoso. Nonostante la regolazione artificiale del flusso d’acqua, infatti, il paesaggio conserva intatta la sua bellezza, testimoniando la possibilità di conciliare progresso tecnologico e tutela ambientale.

Curiosità sulle cascate del Toce

Le cascate del Toce, però, non rappresentano solamente un luogo da vivere a seconda dei propri interessi. Queste, infatti, nascondono diverse curiosità che le rendono ancora più affascinanti. Una, in particolare, riguarda il ponte panoramico che attraversa la cascata e che è stato progettato proprio per offrire una visuale unica sulla caduta dell’acqua. Attraversandolo, infatti, i visitatori possono sentire tutta la potenza della cascata e lasciarsi travolgere da questa.

La bellezza di questi luoghi, però, non si esprime solo durante i mesi estivi. In inverno, ad esempio, l’ambiente acquisisce quasi un aspetto da favola. Il fiume Toce, infatti, si riduce a un rigagnolo e la cascata appare come una parete di ghiaccio, trasformandosi in un ambiente suggestivo per gli amanti della fotografia e delle escursioni. Per chi, invece, è un attento naturalista, tutta la zona circostante rappresenta un’occasione unica per ammirare la flora e la fauna come camosci, marmotte e aquile reali, che popolano le vette della valle.

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