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Case vacanze
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Il mercato turistico crea circa 60 miliardi di consumi solo nei primi 500 Comuni italiani a vocazione turistica. Possono rispondere a questo mercato due modelli ricettivi: quello alberghiero ed extra alberghiero ufficiale e quello degli affitti brevi “sommersi”. Entrambi i modelli hanno conseguenze economiche: si è occupato di analizzarle uno studio di Federalberghi realizzato da Sociometrica. Ecco le principali evidenze.

Turismo e occupazione, hotel vs affitti brevi

Lo studio, realizzato da Sociometrica, mette a confronto due modelli: il primo è fondato sull’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera, il secondo sulla commercializzazione non ufficiale delle case, con la modalità dei cosiddetti affitti brevi. Entrambi i modelli hanno il fine di offrire ospitalità a chi pernotta in una destinazione turistica, ma le conseguenze economiche diverse. Secondo le stime di Sociometrica, l’economia generata dalle presenze ufficiali copre un valore complessivo che riesce a finanziare oltre un milione di occupati, mentre l’economia fondata sulle presenze non registrate genera solo 137 mila posti di lavoro.

Turismo ufficiale e sommerso, il valore dell’indotto

Sono superiori a 57 miliardi di euro i consumi turistici realizzati nel 2022 nei primi 500 comuni italiani a vocazione turistica, di cui l’88% (50,3 miliardi) relativi a presenze ufficiali e il 12% (6,8 miliardi) relativi a presenze “non osservate”. Secondo lo studio Sociometrica commissionato da Federalberghi, i pernottamenti non rilevati, che rappresentano il 23,6% dei flussi turistici, generano solo l’11,9% dei consumi e, di conseguenza, un’analoga percentuale nella creazione di ricchezza e di occupazione.

In sintesi, su un totale di occupati nel settore turistico di 1.156.169, il settore alberghiero ed extra alberghiero ufficiale ne conta 1.018.701 a fronte dei 137.468 legati al turismo “non osservato”. Allo stesso modo, fatte 100 le presenze turistiche totali, il 76,4 per cento afferiscono a quelle ufficiali e il restante 23.6 per cento al turismo non osservato.

Affitti Brevi vs Alberghi
Sociometrica, Federalberghi

Affitti brevi sommersi vs ospitalità alberghiera

La tesi di Federalberghi è quindi che l’indotto e il valore per il Pil creato dal circuito dell’ospitalità ufficiale sia maggiormente rilevante rispetto agli stessi parametri legati al business degli affitti brevi (laddove si parli di presenze non rilevate).

Il maggior contributo che gli alberghi apportano alla crescita dell’occupazione, sostiene la federazione degli albergatori, è determinato anche dalla presenza di un’organizzazione aziendale complessa, con figure professionali di varia specializzazione e la capacità di creare e diffondere una molteplicità di interdipendenze economiche che producono occupazione e reddito. Questa capacità moltiplicativa è del tutto scarna nel caso degli affitti brevi, le cui operazioni, quasi sempre, si limitano alla consegna delle chiavi, alla pulizia finale delle camere e alla manutenzione ordinaria.

“L'albergo – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, – è il fulcro su cui gioca tutta la grande macchina dell'ospitalità. Il suo valore non sta semplicemente nei suoi fatturati, nella sua economia in senso stretto, ma negli effetti espansivi che è in grado di diffondere sugli altri settori”.

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