L'assenza dal lavoro ingiustificata mette a rischio il lavoratore e con la nuova Legge lo esclude dalla percezione della NASpI
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uomo licenziato
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Assentarsi dal posto di lavoro non è sicuramente una pratica raccomandata, ma nel caso in cui si rimanga a casa è necessario sapere quali sono i rischi a cui si va incontro. Ad esempio, il lavoratore potrebbe perdere il posto di lavoro, ma non avere diritto alla disoccupazione. Il perché è spiegato di seguito insieme ad altre importanti risposte ai quesiti più importanti riguardo l’assenza ingiustificata dal lavoro e a come la NASpI sia amministrata in questi casi.

Cosa si rischia con l'assenza ingiustificata dal lavoro?

L’assenza ingiustificata è una grave forma di responsabilità disciplinare che lede il datore di lavoro. Quest’ultimo ha la possibilità di scegliere quali strumenti disciplinari applicare in capo al lavoratore. Nella maggior parte dei casi le sanzioni che vengono applicate sono:

  • richiamo verbale
  • ammonizione scritta
  • sospensione
  • trasferimento.

L’ultima posizione che il datore di lavoro può prendere in caso di assenza ingiustificata è scegliere di licenziare il dipendente. Proprio per tale motivo, in passato l’assenza dal luogo di lavoro è stata talvolta sfruttata dai lavoratori per ottenere in modo veloce il licenziamento, in modo tale da non perdere tutte le garanzie altrimenti negate con le dimissioni volontarie del dipendente.

donna in ufficio con cartone
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Alcuni datori di lavoro potrebbero, però, tentare di lasciare i lavoratori in uno stato di assenza non giustificata, in attesa che essi si dimettano correttamente. Tuttavia, questa strategia ha comportato rischi, poiché l'assenza priva di giustificazione può avere conseguenze disciplinari e può esporre il datore di lavoro a ulteriori complicazioni, come richieste di ripristino del rapporto di lavoro o domande di risarcimento economico per periodi non lavorati. Inoltre, lasciare un dipendente in uno stato di sospensione disciplinare potrebbe comportare rischi legali e finanziari per il datore di lavoro.

Qui entra in gioco la legge che ha recentemente provveduto a chiarire gli aspetti più controversi dell’assenza ingiustificata con il Decreto lavoro 2023. Tale modifica comporta che, ad oggi, l’assenza ingiustificata sia equiparata alle dimissioni volontarie del dipendente. Il licenziamento avvenuto per assenza ingiustificata oltre i termini previsti dal contratto sarà considerato come dimissioni da parte del lavoratore. Pertanto, non sarà possibile ricevere la NASpI, ovvero l’indennità di disoccupazione.

Chi viene licenziato per assenza ingiustificata ha diritto alla disoccupazione?

Una delle novità portate dal Disegno di Legge 2023 riguarda l'indennità di disoccupazione, nota come NASpI. In passato, alcuni lavoratori potevano ottenere questa indennità facendosi licenziare deliberatamente, sfruttando assenze ingiustificate che portavano i datori di lavoro a licenziarli. Dopo il licenziamento, essi potevano richiedere la NASpI, poiché il trattamento non era concesso in caso di dimissioni volontarie. Adesso non è più possibile.

apple macbook su scrivania in ufficio
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I requisiti per aver diritto alla NASpI sono: 

  • lo stato di disoccupazione involontario
  • un requisito contributivo
  • un requisito lavorativo.

In breve, il nuovo disegno di legge sul lavoro tenta di affrontare il problema delle dimissioni deliberate per ottenere l'indennità di disoccupazione. La legge prevede che, se un lavoratore vuole dimettersi giustificatamente e ottenere la NASpI, deve dimostrare la validità e la gravità delle motivazioni. Tuttavia, se questa strada non è praticabile, la legge sembra negare la possibilità di ottenere il diritto di disoccupazione se il licenziamento è avvenuto per assenze ingiustificate.

Quanti giorni di assenza ingiustificata per il licenziamento?

La Circolare INPS NASpI per assenza ingiustificata stabilisce che in caso di assenze ingiustificate che superano il termine previsto dal contratto collettivo o, se non previsto, non possono superare i 5 giorni, il rapporto di lavoro si considera risolto per dimissioni del lavoratore. In questo modo, si cerca di evitare che i lavoratori si facciano licenziare volontariamente per ottenere l'indennità di disoccupazione.

Quindi, se lo standard prevede un massimo di 5 giorni per assenza ingiustificata, in base al contratto di lavoro stipulato in origine il numero di assenze tollerate potrebbe diminuire drasticamente. Perciò è bene informarsi su quali siano le proprie disposizioni contrattuali riguardo tale materia prima di fare assenze sul luogo di lavoro.

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