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L’impatto dello smart working fa calare i prezzi di case e affitti a San Francisco
GTRES

Nella zona della Silicon Valley, quella che ospita i giganti della tecnologia nella San Francisco Bay Area, i prezzi sia delle case che delle locazioni stanno rallentando dopo tanti anni. Con lo smart working molti dipendenti hanno deciso di spostarsi in posti meno cari e più vivibili.

Per farsi idea di quanto la situazione immobiliare fosse fuori controllo nella zona di San Francisco dove sorgono le sedi e gli uffici di grandi multinazionali come Google, Facebook e Apple solo per fare qualche nome, basti pensare che nell’ultimo decennio i prezzi delle case sono triplicati e il costo di un appartamento per una famiglia ha toccato quota 1,6 milioni di dollari in città, mentre un affitto per un posto letto costa mediamente 1300 dollari al mese.

La possibilità di lavorare da remoto per i lavoratori della Bay Area, però, sta completamente cambiando lo scenario. In molti, visto anche le aziende hanno ufficializzato il ricorso allo smart working per almeno un anno (mentre altre hanno già dichiarato che diverrà definitivo), hanno lasciato le loro costosissime case o i loro posti letto da oltre 1000 euro al mese per trasferirsi in zone decisamente meno care e che offrono anche spazi più ampi e vivibili.

Il risultato è che per gli affitti si è già registrato un calo per la prima volta da anni. Secondo quanto registrato dalla piattaforma di annunci immobiliari Zumper a San Francisco e nelle zone circostanti, i canoni di locazione per un monolocale a San Francisco sono diminuiti dell’11% rispetto a luglio 2019. Stesso discorso anche per i prezzi di vendita, diminuiti in una percentuale che varia dal 10 al 15% a seconda delle caratteristiche dell’immobile e della zona dove è ubicato.

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