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Guerra in Ucraina e turismo in affitto breve: quali le conseguenze sul settore?
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Le preoccupazioni per la guerra in Ucraina e per il conseguente impatto sui prezzi e sulla sicurezza percepita potrebbe avere delle conseguenze sul turismo. Potrebbe, ma non ora: secondo Marco Celani, Ceo di Italianway, nel 2022 il segmento degli affitti brevi sta cambiando per effetto degli eventi, ma non certo in peggio. Ecco quindi cosa sta succedendo nell’ambito degli affitti brevi.

Qual è il bilancio del settore affitti brevi post pandemia?

"Lo scorso anno eravamo ancora nel pieno della pandemia ed eravamo, di questi tempi, ancora nell’incertezza, con la campagna vaccinale ancora agli albori. Le date di prenotazione non erano mai certe e i tassi di cancellazione erano molto elevati, anche del 50 per cento, a causa dei calendari delle dosi di vaccino che spesso facevano saltare i piani. Oggi la situazione è nettamente diversa e molto molto più positiva. Soprattutto le città notiamo hanno delle ottime performance per Pasqua: Milano, Roma, Firenze, Napoli, Genova, Torino. Secondo Aigab rileviamo presenze tre volte superiore allo scorso anno di questi tempi. Nel 2021 non avevamo praticamente nessuno straniero tra le prenotazioni, quest’anno abbiamo un grande ritorno alla voglia di viaggiare sia da parte degli italiani che dagli stranieri".

Ci sono impatti sul settore affitti brevi legati alla guerra in Ucraina?

Ci aspettavamo conseguenze sul turismo legati alla guerra in Ucraina, ma in realtà non è così: sia tra gli albergatori con cui abbiamo contatti, sia nell’ambito delle case in affitto breve, il tasso di prenotazione è altissimo, addirittura tutto esaurito per le festività di Pasqua. E questo a prescindere dalla location e dalla provenienza dei clienti, che provengono sia dall’Italia che dal nord Europa. Stiamo ad esempio registrando un massiccio ritorno dei tedeschi sul nostro mercato, il che è senz’altro molto positivo.

Quali sono le conseguenze della sparizione della clientela proveniente dalla Russia?

In passato avevamo molti clienti russi in location come Sardegna, Toscana, Puglia. Oggi ovviamente questa fetta di clienti è sparita, ma non abbiamo nessun impatto negativo, anzi: il turismo nelle ville di lusso, segmento medio-alto, sta registrando numeri mai visti, con prenotazioni fino a ottobre 2022.

Quali prospettive ci sono per gli affitti brevi nell’estate 2022?

Le prospettive sono più che positive, probabilmente per la prima volta registreremo il tutto esaurito di prenotazioni già a giugno. I tassi di cancellazione sono ancora presenti, intorno al 25 per cento, ma nulla di paragonabile rispetto allo scorso anno.

Ci sono state conseguenze del tema inflazione sui costi di prenotazione?

Al momento no, in quanto le pricing policy sono state definite a fine 2021. L'aumento del costo dell’energia è stato scontato mediamente solo sulle destinazioni cittadine nel periodo invernale, ma per il periodo estivo l’impatto sarà molto ridotto, dato che la permanenza in casa è comunque ridotta soprattutto nelle location di mare, il che riduce molto l’impatto sulle utenze. Difficile ad esempio che un turista rinunci a mangiare fuori per cuocersi i pasti in casa.

Quali saranno le prossime novità per Italianway?

Italianway sta aumentando molto le destinazioni per diversificare il mercato. L’anno scorso è stato l’anno degli holiday workers e abbiamo quindi puntato sulle location più amene. Quest’anno, col ritorno alla città, ci stiamo concentrando sulla ricerca di nuovi partner in zone come Roma, Firenze, Venezia, Torino, Palermo, alla ricerca di location che non siano necessariamente solo stagionali e ci stiamo muovendo verso i  grandi building per creare un altro tipo di offerta.

Quali sono le ultime novità fiscali legate agli affitti brevi?

Aigab, l’associazione degli operatori nel campo degli affitti brevi, ha preso posizione relativamente ad un nuovo obbligo introdotto dall’Agenzia delle Entrate, ovvero quello di comunicare anno di locazione e dati catastali dell’abitazione in questione. Noi accogliamo con favore ogni misura volta a favorire l’emersione del settore in cui operiamo con le nostre aziende in maniera professionale, tuttavia invitiamo il legislatore e l’Agenzia delle Entrate a varare norme che semplifichino le procedure già esistenti anziché complicarle ulteriormente. Si tratta infatti di un nuovo carico di lavoro per i property manager che va espletato in modalità quasi completamente manuale, senza possibilità di usare tracciati o software standard. E per i property manager meno strutturati le novità sono ancora più impattanti. In più, gli operatori professionali come sempre si adeguano perché soggetti a controlli e sanzioni; non così per gli operatori non professionali a carico dei quali, ancora oggi, non esiste nessun controllo, con danno per tutto il settore.

 

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