
Torna a crescere anche in Italia il mercato degli affitti brevi e raggiunge livelli superiori a quelli del pre-pandemia, con il comparto nazionale che rappresenta la terza piazza al mondo dopo Usa e Francia. Lo rileva Halldis, società attiva nel settore degli affitti brevi per conto di proprietari sia privati che istituzionali.
“L’incremento della richiesta di soggiorni di lungo-medio termine – afferma Vincenzo Cella, managing director Halldis - va di pari passo con la ripresa del settore degli affitti brevi in generale e il fatto che le dinamiche tra durata media e prezzi si incrociano in modo coerente, con le prime che si riducono seppur di poco e i secondi che sempre in modo lieve maggiorano, indicano che questa tendenza sarà duratura”.
Case in affitto breve, aumentano le richieste
Con oltre 10 miliardi di euro di valore nel 2021, un valore che verrà probabilmente superato nel 2022, il fenomeno nuovo, secondo uno studio di Halldis, è la crescita dei soggiorni nella formula degli affitti brevi per medi e lunghi periodi (mid-long term), pari a più di 30 giorni e oltre di soggiorno, che dal 2021 al 2022 aumentano di oltre il 30%. Il che denota ulteriori prospettive per il mondo del vacation rental e altre opportunità di business per il ramo delle case sfitte e delle seconde case, che nel nostro Paese superano i sei milioni (dati Istat) e potrebbero essere messe a reddito dai proprietari.
Casa vacanza, cosa non deve mancare
L’aumento delle richieste di case in affitto breve implica un nuovo modo di venire incontro alle richieste dei clienti. “Per noi gestori professionali ciò significa la necessità di mettere a punto un modus operandi dedicato, - afferma Vincenzo Cella, - che integri e vada oltre quello per gli short rental (da meno di 30 giorni al solo weekend): un cliente che vuole una casa in affitto per un mese e più, necessita per esempio di un insieme di dotazioni più completo rispetto a quello di chi vi dimora il fine settimana. Anche i portali della distribuzione su cui ci appoggiamo sono differenti, spesso specifici e dedicati: è quindi necessaria una relazione particolare tra noi property manager e i canali”.
“Il Covid – dichiara Michele Diamantini, CEO Halldis – ha rappresentato un momento di pausa per il settore, ma la ripresa cui assistiamo, con un 2022 superiore ai dati pre-pandemici, dimostra che la formula degli affitti brevi ha margini di crescita notevoli. La richiesta di affitti di medio-lungo termine riflette il nuovo modo di vivere e lavorare: dallo smart working all’affermarsi del fenomeno del cosiddetto bleisure travel (dall’unione di business e leisure), il fatto cioè che un professionista decida di lavorare alcuni periodi dell’anno in un Paese straniero e porti con sé la famiglia, così da conciliare lavoro, relax e turismo di qualità. A maggior ragione ci saranno sempre più, da un lato la necessità di una gestione professionale degli immobili e delle proprietà, dall’altro la richiesta di abitazioni costruite e arredate per queste finalità, magari completate da parti comuni, servizi per le attività sportive delle famiglie e gli interessi culturali di ciascuno. Tale tendenza sarà assecondata non solo nei centri storici delle nostre città, ma in località secondarie, sui laghi o montagne minori, un ambito in cui spesso sono censite molte delle seconde case. È auspicabile pensare anche a forme flessibili di durata tra short e mid-long term, a tutto vantaggio dei proprietari.”
Dove si affittano le case vacanza
Nel dettaglio dell’analisi, Halldis ha preso in considerazione un campione di 500 appartamenti distribuiti tra Bologna, Firenze, Roma e Milano. Le prenotazioni per i soggiorni mid-long term dal 2021 al 2022 passano da sei a 15 a Bologna, da otto a 46 a Firenze, da 28 a 117 a Roma e da 39 a 143 a Milano. Interessante il dato relativo alla durata media: Milano (109 giorni media), Roma (101), Bologna (85), Firenze (83); durata media che dal 2021 al 2022 diminuisce alquanto nel caso di Bologna (da 149 a 60 giorni), in modo moderato a Milano (da 129 a 125) e Roma (da 104 a 100), aumenta leggermente a Firenze (da 78 a 84). Dall’altra parte l’ADP (Average Daily Price, prezzo medio giornaliero) registra i seguenti valori: Milano (92 euro), Roma (87), Firenze (84) e Bologna (39 euro), cresce seppur in modo apprezzabile a Firenze (da 67 a 86 euro), modesto a Milano (da 93 a 95) e Roma (da 85 a 87), più sostenuto a Bologna (da 32 a 57 euro).
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