Maggiori adempimenti, minimum stay, imprenditorialità a partire dai 3 appartamenti. La mazzata che si prospetta per gli affitti brevi con il nuovo ddl diffuso dal Ministero del Turismo si abbatterà soprattutto sul piccolo proprietario, nella speranza – almeno formale – di ostacolare i cosiddetti “furbetti” che preferiscono affittare a turisti invece che concedere i propri appartamenti con contratti tradizionali. In quest’ottica si conferma l’obbligo di essere registrati ad un apposito registro nazionale e di essere soggetti a controlli da parte dei Comuni. Ma l’Aigab, associazione degli operatori professionali di affitti brevi, non ci sta. Il ddl non risponde ad alcuna emergenza, afferma il Presidente Marco Celani, appesantisce costi e obblighi anche per i professionisti e per gli host onesti, e danneggia il turismo